25 Settembre 2023, 13:04:32Commento scritto da adso
Voto: 3.00
Inizio col precisare che questo romanzo non appartiene nella maniera più assoluta al genere horror. Si tratta di una storia ambientata nella prima metà degli anni ottanta del diciannovesimo secolo che vede per protagonista una ragazza di diciassette anni di nome Phoebe, cresciuta in ambiente teatrale grazie alla zia Cissy, attrice solare ed estroversa. La madre, invece, bigotta e ombrosa, costringe la figlia a privazioni che una ragazza della sua età non dovrebbe patire. Questo il quadro iniziale della vicenda. Non voglio entrare nel dettaglio per non rovinare la sorpresa a potenziali lettori, ma lo sviluppo della trama assume ben presto i connotati di una commediola rosa da due soldi con alcuni risvolti drammatici e saltuari elementi gotici buttati qua e là. Phoebe costituisce la principale voce narrante attraverso la quale conosciamo l’evolversi dei fatti, ma anche la sua personalità, che a me è sembrata essere vagamente disturbata. Infatti appare emotivamente instabile e parzialmente anafettiva, anche se non sono sicuro che fosse questo l’intento dell’autrice. Uno dei difetti peggiori dell’opera sta nel susseguirsi degli avvenimenti in maniera poco fluida e per nulla coinvolgente. Le emozioni dei personaggi più che emergere dai dialoghi e i comportamenti sembrano venire incollate agli stessi come se fossero delle entità separate. Verso la fine, poi, si assiste ad un’improvvisa accelerazione degli eventi fino a sfociare in un happy-end che definire stomachevole è poco. In definitiva, pessima lettura che mi sento decisamente di sconsigliare.
 
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