17 Gennaio 2019, 18:47:05Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.50
Quarto romanzo del ciclo, racconto di transizione,  che definirei un palcoscenico creato dall’ autore per approfondire le aspettative e la psicologia di ciascun personaggio prima di svelare il mistero che circonda la natura degli alieni “ I Costruttori”, e le loro opere , gli “Artefatti”.
La struttura della trama è organizzata per illustrare i viaggi di ricerca ed esplorazione degli “Artefatti” , da parte dei diversi gruppi di investigatori-esploratori.
La compagnia composita di umani , cyborg , alieni , scienziati e malfattori separata dalle circostanze alla fine del terzo  volume si ritrova sul pianeta “Scrigno del custode” da dove ne riparte per scoprire , ciascun gruppo per conto suo ed in diretta concorrenza con gli altri gruppi , le mutazioni in corso agli “Artefatti” sparsi nel braccio della galassia creati  dall’ antica razza gli Artefici o Costruttori e cercare di formulare ipotesi sostenute da fatti o intuizioni sulla natura e lo scopo degli stessi.
Romanzo a tratti lento ma costituito da buona FS abbastanza coinvolgente pieno di sense of wonder , con  idee trattate in modo nuovo ed originale (vedi il prologo) ,  non ci sono piu’ le descrizioni a mo’ d’enciclopedia degli “Artefatti”,  ma per contro grande fantasia nel titolare i pianeti ed una certa ironia nel far constatare che i caratteri ed i tratti distintivi psicologici degli alieni non sono poi così dissimili dagli umani.
Per mia fortuna ho potuto leggere fin dal primo volume il ciclo cosi come rappresentato nel catalogo di Urania-mania, per esperienza vissuta penso sia l’unico modo per godere a pieno il ciclo ,  una tirata d’orecchi ai curatori poiché diversi traduttori che hanno spesso rinominato pianeti ed “artefatti”  creando non poca confusione.
Finale che lascia aperte tutte le strade per un proseguimento avvincente , che ci obbliga a concludere la lettura del ciclo, libro raccomandato purchè letto in sequenza agli altri racconti.
 
03 Ottobre 2018, 09:57:48Commento scritto da and
Voto: 7.50
Riletto nell'ordine giusto, ovvero come quarto capitolo, questo libro ha tutto un altro significato e risulta interessante e godibile all'interno del ciclo dell'Heritage Universe.
 
02 Febbraio 2017, 23:29:23Commento scritto da zecca_2000
Voto: 4.50
non mi era piaciuto
forse perche e' il quarto capitolo e avevo letto solo il primo?
 
08 Gennaio 2015, 13:33:15Commento scritto da AgenteD
Voto: 8.00
Una bellissima sorpresa. Un romanzo pieno di sense of wonder, di alieni veramente tali, assai ben scritto con dialoghi e situazioni frizzanti, e non privo di ironia. Talmente immaginifico che spesso occorre tirare il fiato e cercare un po' di respiro per (tentare) di ricostruire quei luoghi tanto assolutamente bizzarri quanto assolutamente possibili (è in fondo un romanzo di hard SF) che la fantasia dell'autore (un fisico, per giunta, segno che il saper scrivere è, evidentemente, un dono) ci dona. L'unico neo - come già sottolineato da altri - è causato dall'incomprensibile scelta editoriale di Urania di pubblicare "a caso" i vari romanzi che raccontano invece una storia in sequenza.
N.B. Ho letto l'Urania n. 1613 dicembre 2014.
 
07 Marzo 2014, 14:55:24Commento scritto da U
Voto: 9.00
Il mio primo Urania, che bei ricordi. Quindi il voto probabilmente è un po' alterato dai ricordi del sense of wonder che mi aveva dato la lettura. Spazio, pianeti, artefatti, misteriosi costruttori... Un battesimo fantastico. Non sapevo ovviamente che facesse parte di un ciclo, che oggi leggerei volentieri nella sua interezza.
 
07 Settembre 2013, 01:42:10Commento scritto da fabri
Voto: 7.00
hard sf, appartenente a un ciclo mai pubblicato nella sua interezza, un vero peccato
 
19 Maggio 2009, 17:31:39Commento scritto da Free Will
Voto: 7.00
Condivido del tutto l'arrabbiatura di Maxpullo per la solita mancanza di rispetto verso i lettori, da parte di Lippi, che dovrebbe essere il "curatore" della collana, invece oltre che rispondere con arroganza alle critiche, fa di tutto per distruggere la collana stessa.
Personalmente sono un fanatico dei "cicli" e quindi trovare pubblicati solo il primo ed il quarto, mi fa venire i brufoli, oltre che stimolare una serie di insulti verso il suddetto.
Detto questo, non sono d'accordo con Maxpullo sulla traduzione, infatti ritengo che questa di Fabio Feminò sia più accurata di quella di Marco Pinna del n.1274. E' vero, è un po' spiazzante trovare scritto Terremoto invece di Quake, Custode invece di Sentinel, Paradosso invece di Paradox, e via di questo passo (ma Cordone è certamente meglio di Umbilicale), però è anche piacevole trovare tanti termini italiani dopo infinite e superinflazionate parole inglesi, a causa della consueta visione "u.s.a. - centrica". Quello che voglio dire è che trovare termini come "Macinapepe, Bacio Francese, Scia del Pellicano, Cuspide, Corsa a Ostacoli, Che Macello, Ultima Afflizione, Scogliera dell'Arcobaleno", ecc. ecc. non è solo divertente, ma rende il romanzo più "internazionale", anzi, alla lettera, più "universale" e meno "americano".
Entrando nel merito del romanzo in sé, devo dire che conserva tutti gli aspetti positivi del primo, soprattutto per quanto riguarda l'originalità dei temi trattati e la cura nelle descrizioni dei luoghi e dei personaggi. Putroppo in alcuni punti è un pochino noioso e con un ritmo meno incalzante del primo.
 
23 Aprile 2009, 00:10:08Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.50
Davvero un peccato che questo bel libro non possa essere altro che un luminoso esempio di come in passato, a volte, la collana Urania sia stata poco corretta con i suoi lettori (vedi ad esempio il ciclo di Jack Chalker sul "Mondo del pozzo" e la serie degli "Area 51").
Se di un ciclo di 5 romanzi si sceglie arbitrariamente di pubblicare solo il primo ed il quarto, a distanza di ben 3 anni l'uno dall'altro, vuol dire avere in scarsa considerazione l'intelligenza dei lettori oppure quantomeno una idea un po' bizzarra delle loro abitudini di lettura.
Se aggiungiamo che in questo "quarto" romanzo del ciclo "Heritage universe", la traduzione è stata condotta in modo alquanto dilettantesco ecco che lo scempio è completo: si può passare sul fatto che il manufatto denominato "umbilicale" sia stato qui tradotto con "cordone" e su altre bizzarre traduzioni non proprio indispensabili, ma quando ho letto il nome del pianeta "Terremoto" mi sono cadute le braccia... era troppo difficile lasciare il nome originale "Quake", che riprendeva anche il titolo del primo libro? No, la risposta è un'altra: quando questo libro è stato pubblicato quasi certamente nessuno aveva in mente il fatto che fosse un "seguito" e che quindi le vicende narrate risultassero irrimediabilmente collegati agli altri 5 libri.
Il vero giudizio sarebbe "inclassificabile", ma così verrebbe penalizzato un bel libro la cui unica pecca è quella di essere un "intermezzo" senza un vero inizio e senza una vera conclusione: l'esplorazione dei manufatti dei fantomatici "costruttori", come già in "Quake, pianeta proibito" fa da sfondo alla vicenda e rappresenta un mistero affascinante destinato a non essere mai rivelato, visto che dal 1999 ad oggi sono passati ben più di 3 anni e della pubblicazione dei romanzi rimanenti non se ne parla. Per farvi un'idea della mia arrabbiatura provate ad immaginare quella dei fan di Star wars se George Lucas avesse deciso di produrre solo "La minaccia fantasma" e "L'impero colpisce ancora"... aaargh!
Per puro dovere di cronaca e di completezza, scrivo i titoli dei 5 romanzi che compongono la saga:
Non c'è davvero altro da dire
 
27 Giugno 2005, 09:41:12Commento scritto da Lazarus
Voto: 4.00
Mi sono annoiato e ho faticato non poco a terminarlo.
Alla base c'è una idea carina ma è liquidata in due righe, lasciando il lettore a bocca asciutta. Impossibile affezionarsi ai personaggi. L'unica emozione che mi ha suscitato, è stata la gioia di riporlo sullo scaffale.  :-\
 
Utenti cui piace il libro
Soci della Tana del Trifide:

Vedi il profilo utente, eridian, Pio III, snd3874
Utenti cui non piace il libro
Soci della Tana del Trifide:

Nova68