15 Novembre 2012, 15:32:34Commento scritto da Nova68
Voto: 6.00
Ci sono dei racconti, dei romanzi che possono essere paragonati ad una buona bottiglia di vino d'annata. Il vino, dopo che si è stappata la bottiglia con largo anticipo, si lascia decantare in modo che tutti i sentori, i profumi si possano poco a poco sprigionare nell'aria e successivamente rilasciare aromi al naso e sapori alla bocca. Come dicevo, alcuni scritti si comportano cosi', se pur datati, dopo una buona sedimetazione e "decantazione" letteraria, si progongono sempre freschi e pronti ad imbrigliare il lettore. Purtroppo non è il caso di questo romanzo di Wyndham. Troppo debole l'intreccio, alcuni passaggi trascritti senza sentimento (esempio le due righe puramente descrittive della morte del figlio, oppure la scomparsa dei due scenziati nella battisfera, anche in questo caso liquidata in due righe. Il pathos ? Due scene così di forte impatto emotivo avrebbero meritato maggiore considerazione. Forse la terza parte è la migliore, anche se il finale sbrigativo, consolatorio e troppo "happy ending" rovina il tutto. Anche in questo caso, un finale molto più incerto e oscuro, crepuscolare, sarebbe stato più appropriato. Nell'insieme sono rimasto deluso, anche se la prosa, fortunatamente risulta sempre scorrevole e di facile lettura. Voto 6 di pura stima, in attesa di leggere altre prove più convincenti
 
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