12 Ottobre 2017, 10:51:39Commento scritto da capricorno52
Voto: 10.00
Libro , letto e riletto negli anni , racchiude l’essenza ed il fascino della fantascienza scritto in modo superlativo  da un maestro.
Clarke , sviluppa una trama che con semplicità ci trasporta nel remoto passato e ci fornisce una ipotesi sull’ evoluzione dell’ intelligenza sulla Terra,saltano  i millenni, ed assistiamo con “suspense” alla scoperta ed al risveglio del monolito extrasolare posto sulla Luna ,  poi sulle tracce di Omero navighiamo  nel sistema solare , in compagnia con computer senzienti e psicotici fino a raggiungere Saturno ,  da li attraverso immagini suggestive si attraversa la galassia per conoscere la natura del mistero e le creature senzienti e trascendenti  capaci di far giungere l’uomo ad un livello “spirituale” superiore.
Clarke da grande scrittore, tratteggia con sobrietà e leggerezza  ambienti,  situazioni e personaggi , mai retorica,  mai aggettivi inutili. La formazione culturale scientifica dei suoi studi gli permette di creare situazioni ed ambientazioni scientificamente reali e plausibili, in un certo senso s’impara di piu’ sul Sole  ed il Sistema Solare … che dai libri di scuola, ma non solo , attraverso gli occhi dei suoi personaggi ci stupiamo ed esaltiamo allo stesso tempo delle meraviglie del cosmo.
Un autentico capolavoro nato dall’ idea e  dalla sceneggiatura dell’ omonimo film di Kubrik ove Clarke ha lavorato come sceneggiatore, nel tempo libro e film sono divenuti un tutt’ uno nell’ immaginario collettivo , rappresentando quel momento storico a cavallo fra gli anni 60’ e 70’ quando sembrava concretizzarsi il sogno “utopistico” d’espansione  nel sistema solare da parte dell’ uomo…. Poi tutto è divenuto piu’ difficile , i costi, le necessità di maggiore sicurezza , ma soprattutto le crisi energetiche e politiche  degli anni 70’ e 80’  hanno allungato a dismisura i tempi reindirizzando su altri obiettivi la corsa allo spazio. In questo senso le previsioni ottimistiche sui tempi che si percepiscono nel libro e nel successivo del ciclo,  “2010 Odissea due”  , basi permanenti sulla Luna  negli anni 90’ e viaggi extraplanetari verso Marte ed i sistemi esterni a cavallo del 2000 nella realtà sono ancora fuori portata.
In conclusione , nonostante, le predizioni mancate sui viaggi da parte dell' uomo nel Sistema Solare, un capolavoro senza tempo , lettura da non perdere.
 
16 Giugno 2017, 09:50:05Commento scritto da and
Voto: 9.00
Capolavoro
 
29 Settembre 2011, 22:51:34Commento scritto da PabloE
Voto: 9.00

Credo che sognerò l'occhio di Giapeto.

Si tratta di una space opera pura, fantascienza ad alto livello di precisione scientifica (l'effetto fionda, poi veramente utilizzato ad esempio). Nel finale si spinge ancora più in là diventando allora fantascienza metafisica, inesplicabile e dunque difficile da descrivere, impossibile da cogliere.

La storia è Storia (la S sta per Sublime e per Sicuramente-il-90%-delle-persone-ha-già-visto-il-film-di-Kubrik-che-solo-io-non-ho-ancora-visto-ma-non-importa-perchè-tanto-lo-vedrò-sicuramente-domani) e sarebbe superfluo parlarne.

La sottostoria di HAL 9000 (che considero la miglior cosa che abbia letto di Clarke) mi ha ricordato i paradossi asimoviani dovuti alla presenza delle tre leggi della robotica, ma va anche oltre partendo da un presupposto diverso delle tre leggi.

Dopo questo romanzo sono definitivamente convinto che il miglior pregio di Clarke, oltre alla sua proverbiale hard SF, sia la descrizione dell'indescrivibile, l'infinitesimo di fronte all'incommensurabile. Clarke riesce a darti palate di quel sense of wonder che tanti lettori reclamano, che tanti altri scrittori provano a fornire.

Credo che sognerò l'occhio di Giapeto.
 
10 Aprile 2011, 17:55:39Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Senza alcun dubbio una delle storie più affascinanti di tutta la fantascienza: Clarke riesce in maniera magistrale ed originale non solo a spiegare l'evoluzione dell'intelligenza sulla Terra ed a raccontare una straordinaria avventura di esplorazione delle meraviglie e dei misteri del sistema solare, ma anche a dare, non so quanto volontariamente, una idea molto affascinante del divino.
I peronaggi nati dal genio suo e di Kubrik, inoltre, grazie anche alla versione cinematografica della storia, sono entrati di diritto nell'immaginario colletivo, divenendo delle vere e proprie icone della fantascienza, conosciuti ed apprezzati anche dai non appassionati del genere.
Ma, al di là di questo, il motivo principale che mi ha fatto apprezzare, anzi letteralmente "godere", questa lettura è stata l'immensa impareggiabile capacità di Clarke di saper descrivere le meraviglie del cosmo e di riuscire a raccontare tanto bene il senso di smarrimento e di stupore provato da chi se le trova davanti; un pregio questo che caratterizza gran parte della sua produzione e che rende godibile e interessante ogni sua opera.
L'unico difetto di questo rormanzo è l'inconcepibile (ed incomprensibile) "svarione" finale per cui la Discovery si attesta attorno all'orbità di una luna di Saturno, anzichè di Giove come invece accade nel film: questa discrepanza, trascurabile ancorchè si legga solo il presente romanzo, diviene grave qualora si leggano le altre storie del "ciclo".
Al di là di questo, per me questo è uno dei classici fondamentali della fantascienza di tutti i tempi ed è anche un capolavoro immortale, da leggere e rileggere a volontà per tornare bambini e godere di una indimenticabile favola che parla del nostro pianeta, dei mondi a lui vicini e delle origini della civiltà umana.
 
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