04 Settembre 2013, 15:46:23Commento scritto da fabri
Voto: 6.00
giudizi da capolavoro per un romanzo che non lo è. buona lettura ma non oltre
 
27 Giugno 2011, 16:19:58Commento scritto da AgenteD
Voto: 9.00
Libro affascinante, nel quale in maniera scientificamente plausiblle, ci vengono offerti una serie di habitat e di creature aliene, protagonisti di una storia valida, che fornisce numerosi spunti di riflessione.  Inoltre, pur essendo il primo romanzo di una serie che ne conta sette, ha il grande pregio di essere auto-conclusiva e di fornire tutte le spiegazioni del caso al lettore che, a un certo punto della storia, può sentirsi un po' "perso". Da leggere.
 
20 Marzo 2010, 19:06:33Commento scritto da Faresme
Voto: 8.00
Dopo aver letto il n. 1278 " L'ospite"(per me una mattonata), questo romanzo mi riconcilia con Urania. E' una storia che ho apprezzato, sia come svolgimento sia come idee.  
 
19 Novembre 2008, 13:23:58Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.50
Forse sbaglierò: non pretendo di essere infallibile nei miei giudizi, ma questo libro che rappresenta di fatto per Urania la fine dell'era "cerchiorosso", è da sempre rimasto tra i miei preferiti in assoluto.
Innanzitutto questo non è affatto un romanzo di semplice lettura ed anche se per certi versi può somigliare ad una avventura fantasy perchè ha tutti gli elementi propri di questo genere, in realtà è una storia fantascientifica molto complessa ed avvincente.
Il misterioso "Mondo del Pozzo", che ha la capacità di trasformare gli esseri viventi che vi entrano, è al centro della vicenda ed il viaggio dei protagonisti, tra mille pericoli ed incognite, all'interno dei suoi esagoni popolati dalle più straordinarie creature che la fantascienza di tutti i tempi abbia mai concepito assume i contorni di una missione fondamentale: scongiurare che il segreto di quel mondo cada nelle mani sbagliate e che le equazioni fondamentali che regolano l'equilibrio tra massa ed energia per dare all'universo la sua attuale struttura, non vengano sconvolte.
Le descrizioni degli habitat e delle straordinarie creature che popolano la superficie del pianeta sono fantastiche e molti episodi sono rimasti impressi indelebilmente nella mia memoria sin dalla prima lettura e, nonostante passino gli anni, l'emozione riesce a rinnovarsi ogni volta come fosse la prima.
Pur essendo innamorato di questo libro, tuttavia, non posso mancare di osservarne un difetto fondamentale: l'autore, pur avendo concepito una straordinaria teoria sulla creazione dell'universo e su Dio stesso, non riesce del tutto a distaccarsi da quello che potremmo definire, passatemi il termine, un certo "etnocentrismo". Infatti, pur in presenza quindi di una "razza eletta", i Markoviani, che di umano non hanno proprio nulla, nonchè di una pluralità di altre razze tra loro paritarie, degna del miglior Tschai, l'uomo sembra ancora rivestire un ruolo da protagonista e nelle pagine conclusive del romanzo, pur con tutte le incognite che il futuro rappresenta si intuisce che grandi speranze sono riposte proprio negli uomini stessi.
Nonostante questa "sbavatura", per me è un piccolo capolavoro e lo consiglio a tutti.
 
09 Marzo 2007, 18:58:46Commento scritto da Free Will
Voto: 5.00
Se non fosse fantascienza, si potrebbe definire un romanzo blasfemo.
L'autore si cimenta con un argomento facile facile: semplicemente la creazione e l'origine dell'universo. Inizialmente sembra che sviluppi esageratamente (non si può dire che manchi la fantasia) il suo tema preferito, già presente in altri suo scritti, ossia la trasformazione fisica e psichica delle persone, da parte di entità esterne. Poi, nel finale fornisce una spiegazione "universale" ai mille misteri disseminati nel romanzo, lasciando aperta la strada ad un seguito.
Peccato che lo stile letterario sia piuttosto faticoso: ogni momento introduce personaggi, nomi, ambienti, situazioni, come se li avesse già descritti precedentemente e quindi sapessimo già di che cosa parla; è un procedere a balzi, è come un grande puzzle con molte tessere che si ricompongono solo alla fine.
Una particolare nota negativa va riservata alla traduzione di Antonio Bellomi: a parte i soliti errori nella traduzione di termini scientifici, molto spesso la sintassi è difettosa e addirittura ci sono errori di grammatica.
Come buon peso, la copertina di Chiconi è piuttosto brutta.
 
24 Maggio 2005, 08:04:34Commento scritto da Zapod
Voto: 6.50
Una accettabile trasposizione in chiave FS del "Mago di Oz". Se la narrazione scorre tra buoni spunti inventivi, il finale risulta a mio parere troppo semplicistico e abbastanza scontato. Per l'addio a questa veste grafica si poteva forse scegliere di meglio.
 
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