20 Gennaio 2013, 12:26:12Commento scritto da mitd
Voto: 7.00
Come in tutta la serie, la parte di fantasy funziona più di quella fantascientifica, sempre molto compiaciuta nel trattare temi al limite dell'horror. Dei tre letti finora, questo romanzo mi pare il più compiuto e organico. Il finale, come altri hanno osservato, ha un colpo di scena un po' jamesbond-esco, ma comunque meglio inserito nel quadro complessivo rispetto ad altri.
 
21 Dicembre 2012, 12:02:18Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 8.00
Primo romanzo di Eymerich che ho letto, un'estate (1994 mi pare) durante la mia pausa da lettore accanito di fantascienza, dopo averlo acquistato all'edicola dello stabilimento "Miramare" assieme a Fuoco e gelo. Fu una rivelazione: alla fine lo lesse anche mio zio, il quale gradì molto anche lui (e infatti se lo è fregato!). Si parte dall'eccellente copertina di un Chichoni in grande forma e si prosegue con un Evangelisti altrettanto abile narratore. Mi ricordo che all'epoca rimasi particolarmente affascinato dall'ambientazione alpina: non sapevo ancora nulla della storia italo-occitana, né che esistessero cose come i Conti di Fenis nel Medioevo italiano. Insomma, Eymerich è Eymerich all'ennesima potenza, la narrazione è sempre avvincente, i personaggi sono tutti perfettamente, malignamente, adorabilmente odiosi, l'ambientazione è gelida e magnifica, i mostri sono ridicoli ma inquietanti allo stesso tempo: un grande romanzo.
 
08 Marzo 2009, 15:00:50Commento scritto da Giurista81
Voto: 7.00
Molto interessante questo secondo romanzo nato dalla penna di Evangelisti. Costruito nel puro stile del narratore bolognese, l'opera coinvolge tutte le volte in cui entra in azione Eymerich. Meno emozionanti le altre parti che si intrecciano con le vicende dell'inquisitore. Divertente.
 
04 Settembre 2008, 17:48:29Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
E il mio quarto romanzo di Evangelisti/Eymerich che leggo ed ho trovo abbastanza sconcertante che un libro che doveva essere posto quasi alla conclusione del ciclo sia stato scritto/pubblicato per secondo!
E' vero che ogni romanzo del ciclo si legge come una storia a se, ma qui ho trovato alcuni elementi apparentemente contraddittori che mi hanno infastidito: da un lato ho avuto la sensazione di aver davanti un Eymerich "diverso dal solito", più titubante, più umano, meno sicuro di se e soprattutto meno vincente rispetto ad altri rimanzi, segno probabilmente del fatto che Evangelisti ancora non aveva ancora maturato una idea definitiva sul carattere del suo personaggio, dall'altro abbiamo invece una vicenda a fosche tinte, destinata a ripercuotersi fino ai nostri giorni ed a sopraffare in modo inesorabile l'inquisitore stesso.
Nel profilo dell'autore in appendice, addirittura, si legge che questa doveva essere la storia conclusiva del ciclo e questo spiegherebbe l'inverosimile "escamotage" (davvero degno del miglior/peggior James Bond) con cui Eymerich salva la pelle nel finale, ma purtroppo tutta la storia ne risulta compromessa ed il romanzo ne risente.
Al di là di questo sono da encomio le atmosfere della vicenda e l'inquietante mistero che ne fa da sfondo, capace di accumunare il regime di Hitler, con quello della Romania dei Ceucescu e di avanzare ipotesi plausibili ed affascinanti sulle proprietà di alcune "fonti miracolose" come Lourdes o Bethesda.
Un romanzo avvincente ed accattivante: i fan di Eymerich risentiranno probabimente in parte dell' "assenza" del loro vero beniamino, ma per il resto merita una lettura.
 
16 Ottobre 2005, 20:19:00Commento scritto da combatrockit
Voto: 9.00
Secondo romanzo del ciclo di Eymerich. Molto bello, ben strutturato, sui migliori standard di Evangelisti. Gli squarci di storia contemporanea all'interno della trama principale sono dotati di grande forza evocativa, e costringono a riflettere su alcuni degli aspetti più inquietanti del mondo che ci circonda.
 
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