21 Marzo 2021, 10:07:44Commento scritto da everard
Voto: 6.00
Non ci sono paradossi, non ci sono colpi di scena, non ci sono spiegazioni. La fantascienza non c'è. E' un romanzo scritto bene che tratta il tema della schiavitù all'inizio dell'800. Non è nemmeno lontanamente paragonabile a Silverberg.
 
03 Febbraio 2016, 10:45:22Commento scritto da and
Voto: 8.00
In questo bellissimo romanzo, in cui la fantascienza ricopre un ruolo veramente marginale, l'autrice descrive la vita in una famiglia schiavista del Mayland agli inizi anni 800.
I personaggi sono delineati in modo fantastico, e tutte le paure, ingiustizie e crudeltà che caratterizzano quel periodo assalgono la protagonista, una donna di colore scaraventata 200 anni nel passato.
Grande lettura
 
29 Dicembre 2013, 15:14:14Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.00
Consigliato per gli amanti dei viaggi nel tempo, per chi ama leggere romanzi storici. La Bulter come al solito nelle sue storie, adopra un escamotage fantascientifico in questo caso il viaggio nel tempo, per catapultare i suoi personaggi e noi con loro in situazioni estreme quanto affascinanti.
 
18 Settembre 2013, 13:31:52Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00
Una storia alla Silverberg - direi - il Silverberg degli anni d'oro naturalmente... ricca di emozioni, colpi di scena, paradossi e raccontata davvero molto bene, al punto che la definirei quasi una sorta di "Via col vento" della SF.
L'unico difetto (se di difetto vogliamo parlare) sta nel fatto che l'autrice, probabilmente troppo focalizzata a trattare il drammatico tema della schiavitù, trascura di dare qualche spiegazione per i ballardiani "salti temporali" della sua eroina (e di chi le si trova accanto) ed è un peccato perchè con qualche particolare (anche di fantasia) in più la storia sarebbe stata praticamente perfetta. La teoria dei "legami di sangue" regge fino ad un certo punto e ci si ritrova a dover accettare il fenomeno più per fede che per logica (un po' come accade in "Appuntamento nel tempo" di Matheson)
La psicologia dei personaggi (anche quelli secondari) è trattata in maniera seria ed approfondita al punto che essi appaiono davvero vivi ed è facile immedesimarsi in loro; il tema centrale, quello della schivitù, poi è trattato con intelligenza e sensibilità, senza mai cadere nel facile tranello della sterile denuncia.
Insomma, pur con qualche lacuna non esiterei a definire questo romanzo una vera e propria "perla rara" che, sfruttando temi e situazioni proprie della fantascienza, tenta di proporsi anche come una lettura più seria ed "impegnata".
Una gradita sorpresa da parte di una autrice che non conoscevo ancora e da parte di un libro che non aveva mai mancato di incuriosirmi ma che sino ad oggi non avevo mai voluto leggere.
Ottimo.
 
21 Settembre 2006, 11:31:26Commento scritto da drocas
Voto: 7.50
Una storia interessante. Bella da leggere.
 
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