28 Agosto 2022, 12:57:08Commento scritto da galions
Voto: 8.00
Edizione superba, come tutti i volumi della collana Oscar Draghi del resto, dei racconti che compongono il ciclo di Conan il barbaro, celebre personaggio della penna di Robert Ervin Howard, autore texano della prima metà del ‘900.
Un breve saggio di Giuseppe Lippi, che ha curato anche la revisione di una parte delle traduzioni, introduce alla mitologia howardiana dell’Era Iboriana e alla personalità squadrata di Conan, combattente barbaro che parla attraverso la sua spada ed è sempre implicato a perdifiato in un’avventura epica, ispirato dal suo personale codice d’onore e da una moralità indiscutibile e tassativa.
Si tratta dei racconti pubblicati negli anni ’30 dalla rivista ‘Weird Tales’, che seguono l’ordine cronologico con cui vennero proposti al pubblico, ma che Lippi rimescola nella nota introduttiva, suggerendo di leggerli nell’ordine degli eventi ricostruito dallo scrittore e saggista Lyon Sprague de Camp, che con il collaboratore Lin Carter, ha anche completato bozze lasciate incomplete dallo stesso Howard, sempre legate alla figura di Conan, ma non comprese in questo volume.

Ecco il dettaglio che segue le pubblicazioni di Weird Tales e l’indice del volume:

La spada della fenice
Conan ha conquistato il trono di Aquilonia e l’inazione lo tormenta, tuttavia una cospirazione per detronizzarlo si muove nell’ombra, ma gli avversari non sono solo uomini.
Un sogno vivido gli rivela quale ancestrale antagonista si nasconda dietro i traditori.
La rocca scarlatta
Denso di azione, tradimenti, complotti, colpi di scena, negromanzia e orrori lovecraftiani, questo racconto non vi lascerà tregua.
Conan è attirato con l’inganno nei regni a sud di Aquilonia dove il suo esercito viene sbaragliato ed egli è fatto prigioniero nella sinistra rocca scarlatta, il regno dello stregone Tsotha-Lanti.
Tra esseri orripilanti usciti dagli esperimenti contro natura del negromante e tunnel intricati dove vive un serpente di dimensioni colossali, il protagonista deve tentare a tutti i costi la fuga per vendicarsi e ristabilire la sua autorità come re di Aquilonia.
La Torre dell’elefante
In una città del regno di Zamora Conan viene a conoscenza dell’esistenza di un gioiello mitico che tutti conoscono come ‘Cuore dell’elefante’, che conferisce poteri straordinari al sacerdote che lo custodisce.
La tentazione è troppo forte perché il nostro eroe non tenti una sortita, ma tutto è contenuto in una torre alta cinquanta metri dalle pareti levigate come marmo.
Colosso nero
Tra le rovine secolari della città di Kuthchemes, il celebre ladro Shevatas compie un tentativo di furto nell’antica e ricca tomba dello stregone Thugra Khotan, ma finisce con il risvegliare le membra impolverate del suo cadavere.
Intanto il piccolo regno di Khoraja deve affrontare le mire espansionistiche di un esercito guidato da un condottiero d’eccezione. Conan si ritrova a capo della piccola ma agguerrita resistenza a fianco della principessa Yasmela.
L’ombra ghermisce
In seguito ad una battaglia Conan si ritrova nel deserto, insieme alla sua compagna Natala, entrambi in preda ad una sete letale, quando improvvisamente avvistano la città di Xuthal.
Entrati nelle mura scoprono un corpo a terra e si rendono presto conto di non essere soli.
La città non è disabitata come appare nei primi istanti ed in realtà Xuthal è popolata da esseri che conducono un’esistenza singolare e piena di mistero.
Il pozzo dei neri
In mare aperto, improvvisamente sulla chiglia della ‘Vagabonda’ appare un naufrago che si arrampica fin sul ponte presentandosi alla ciurma come Conan il cimmero.
Approdando su una misteriosa isola, l’equipaggio si lascia andare ad una scorpacciata di frutti esotici che però rivelano effetti narcotici.
Il nostro eroe non cade nella trappola e segue all’interno dell’isola le tracce del capitano Zaporavo che nel frattempo si è allontanato.
Nella casa di notte
L’avventura di una notte che vede Conan prigioniero evadere in modo roccambolesco, per finire con l’unirsi a Murilo, un nobile locale minacciato dalla sinistra figura di un prete, molto più simile alla ricorrente figura dello stregone che non ad un qualunque parroco benevolo.
Nello spazio di una notte si consuma un’evasione, un’effrazione, duplici omicidi e lo scontro con un essere mezzo uomo e mezzo animale.
Ombre di ferro al chiaro di luna
Avventura in dolce compagnia per Conan, salvatore di una ragazza dalle grinfie del suo carnefice, per finire come fuggitivi su un’isola misteriosa dove non mancano nemici umani e non.
Finalmente abbiamo una protagonista femminile con un ruolo leggermente più complesso della bella statuina fragile e indifesa, ma senza esagerare. Non sia mai.
La regina della Costa Nera
Conan in versione piratesca coinvolto in un’avventura piena di fascino, in cui si trova ad affrontare l’ultimo sopravvissuto di un passato mitico, dove gli antenati degli uomini costruivano civiltà arditissime ed accumulavano tesori tanto favolosi, quanto tremendamente pericolosi da recuperare.
Anche in questo racconto emerge una figura femminile, ovviamente di una bellezza abbagliante, che ha l’unica funzione di sottolineare le qualità ed i talenti del protagonista.
Si coglie ancora una volta l’influenza lovecraftiana e quella del mito delle civiltà perdute che contribuiscono decisamente a rendere epici i toni della narrazione.
Il demone di metallo
Tra le rovine dell’antica città di Xapur, Conan deve proteggere, come spesso gli accade, una donna dal fascino irresistibile ed affrontare un demone del passato risvegliatosi da un incantesimo secolare.
I maestri del cerchio nero
Conan è costretto ancora una volta ad affrontare elementi e pericoli riconducibili alla negromanzia, ma anche in questo caso in buona compagnia con la Devi Yasmina, la splendida principessa di Vendhya che in seguito alla morte misteriosa del fratello deve essere protetta e salvata, anche a costo di apparire come un traditore dei popoli delle montagne.
I gioielli di Gwahlur
Un tesoro favoloso custodito in una valle chiusa da una corona rocciosa inaccessibile, un’altra donna bella da togliere il respiro ed un’altra avventura per Conan, destinato a confrontarsi con i sacerdoti di un culto misterioso ed antico.
Oltre il fiume nero
Ai confini del regno di Aquilonia un forte è l’unico presidio a protezione del territorio e della popolazione locale. Conan pattuglia la zona con un giovane di nome Balthus, ma i clan dei popoli limitrofi per la prima volta hanno superato le divisioni tribali e si sono uniti per uno scopo comune: attaccare il forte.
Cannibali a Zamboula
Ammonito sul pericolo che gli stranieri corrono nella città di Zamboula accettando l’ospitalità in casa di Aram Baksh, Conan decide di affrontare il mistero delle scomparse.
Naturalmente il primo passo è fare visita allo stesso Aram Baksh chiedendo una sistemazione per la notte.
Chiodi rossi
Xucothl è una città formata da un unico ed enorme palazzo disposto su quattro livelli che sorge ai margini di una foresta infestata da un drago.
Questo scenario disseminato di pericoli ed al tempo stesso ricco di fascino è la cornice di quest’avventura di Conan e della piratessa della Confraternita Rossa Valeria.
Miti primordiali ed una faida tra due fazioni che si trascina da tempo accolgono i due protagonisti in questo ambiente labirintico fatto di scale, cunicoli, stanze e catacombe che si susseguono quasi senza fine.

I titoli restanti sono catalogati come ‘altri racconti’ in quanto non pubblicati da ‘Weird Tales’.

Il dio nel sarcofago
Conan è sorpreso in un tempio dove è appena stato compiuto un delitto. Naturalmente viene subito sospettato, ma essendo difficile catturarlo, i presenti si sforzano di condurre un’indagine meno sbrigativa.
Racconto breve diverso dal solito, ma il titolo si rivela uno spoiler.
Lo straniero nero
In una terra selvaggia tra il regno di Aquilonia ed il mare, pirati e bucanieri si contendono il favoloso tesoro di Tranicos, ma Conan ha scoperto prima di tutti il luogo in cui è nascosto per cui si presenta come il condottiero naturale di questa caccia nelle terre infestate da guerrieri primordiali noti come ‘pitti’.
Ma in queste terre c’è anche un essere inquietante che incute un timore atavico in tutti gli uomini, siano essi guerrieri o pirati.
Dei del nord
Reduce da una battaglia campale ed allo stremo delle forze, Conan ha una visione di una donna eterea e bellissima. Si tratta della figlia di un dio nordico.
L’attrazione è irresistibile e Conan la segue verso le terre delle nevi perenni.
La valle delle donne perdute
Racconto in cui emerge, specie nel finale, tutto il maschilismo e la misoginia howardiana che impregnano  il rapporto di Conan con le donne, tra l’altro la brevità del racconto non impedisce a questo aspetto di passare in secondo piano come in altre circostanze.
L’ora del drago
Conan re di Aquilonia viene attaccato dai nemediani guidati da Valerio, rimanendo egli stesso vittima di una stregoneria e di circostanze che diffondono la notizia della sua morte.
Essendo privo di eredi maschi il protagonista perde la fiducia del regno, che teme l’anarchia e la rovina, e deve ricostruire il suo potere nell’ombra contando su chi gli è rimasto fedele.
Questo romanzo breve è l’unica opportunità di leggere e giudicare il talento letterario di Howard in un contesto più articolato della forma del racconto ed il risultato ne guadagna: gli elementi ripetitivi presenti nei racconti sono diluiti in una trama meno lineare e decisamente più avvincente, dove anche le parti descrittive appaiono più curate.

Se volessimo trovare difetti in Howard ne potremmo evidenziare moltissimi: situazioni e personaggi archetipi si ripetono ad ogni racconto tali e quali, Conan è invincibile, infaticabile, invulnerabile, il classico eroe americano tutto d’un pezzo, circondato da donne oggetto bellissime e altrettanto remissive, pronte a seguirlo e a compiacerlo in ogni situazione, ma anche pronte a rassegnarsi a fare da silenziosa tappezzeria.
Conan è un uomo genuino del nord, istintivo, semplice, contrapposto agli uomini di colore del sud, sempre infidi e inclini alla cospirazione.
Viene sottolineata a più riprese la dualità tra la civiltà corrotta e l’autentico spirito dell’uomo selvaggio abituato a fare da sé.
Howard vive pur sempre nel Texas degli anni ’30 dove il razzismo è pane quotidiano e sopra ogni cosa ciò che conta è l’orgoglio dell’uomo semplice ma puro di spirito.
Tuttavia non appena vi mettete a leggere qualunque riga di qualsiasi racconto, l’epica avvincente ed irresistibile di Howard immancabilmente rapisce in un crescendo di mistero e magnetismo.
L’influenza di Lovecraft è evidente in parecchi passaggi sia nelle atmosfere che nell’immaginario delle creature più orripilanti, ma anche nel mito della civiltà perduta che ci lascia testimonianze di un livello tecnologico non più eguagliato dall’uomo e nel contempo velato da un lasso di tempo incalcolabile.
L’edizione è curata nel dettaglio ed il volume è un piacere per gli occhi.
Robert Howard è stato davvero trattato con i guanti bianchi da Mondadori. Leggete a piccole dosi e buona avventura.

 
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