11 Gennaio 2023, 18:17:25Commento scritto da Free Will
Voto: 9.00
Quest'ultimo libro della trilogia "Adamo Pazzo" (anche "Oryx & Crake"), inizia proprio dal momento che avevamo lasciato col secondo, cioè subito dopo il cosiddetto "Diluvio senza Acqua".
Nella parte iniziale l'autrice esagera veramente con le oscenità, la violenza e le schifezze di ogni genere. Insomma ci troviamo a nuotare in un verminaio putrido. Ma non c'è alcunché di gratuito: tutto ciò è voluto perché se ci siamo assuefatti ai pugni nello stomaco, ora ci graffia tutta la pelle. E fà male!
Poi veniamo proiettati in una specie di fortino, costituito da una casa mezzo diroccata, con un po' di terreno attorno ed una staccionata malconcia, per tenere lontani animali e uomini cattivi.
In questo "fort apache" ci sono tre gruppi distinti di personaggi, che collaborano fra loro.
Ci sono alcuni ex "Giardinieri di Dio", orfani del loro guru Adamo 1 (che al momento non si sa che fine abbia fatto), che rinunciano a una parte del loro culto iper vegetariano, per pura sopravvivenza.
Poi ci sono alcuni "Adami Pazzi", cioè colleghi di Crake, che insieme a lui hanno pasticciato con il DNA e che, forse, sono artefici in solido del Diluvio.
Infine ci sono i Craker, cioè la nuova razza umana "creata" in laboratorio, che sembrano tutti bambini scemi, con bizzarre abitudini e con un solo scopo nella vita. In realtà scopriremo che sono più intelligenti e collaborativi di quanto si potrebbe pensare.
C'è anche "Uomo delle Nevi" (Jimmy) sempre malandato ma ancora vivo.
Fra i Giardinieri spicca in particolare Toby (Eva 6) che, per anzianità, carisma e senso pratico, si ritrova a guidare l'intera compagnia, così stranamente assortita. E poi c'è Zeb (Adamo 7) che è uno degli ultimi arrivati fra i Giardinieri e che trova in Toby una valida ascoltatrice della sua storia. Così inizia una serie infinita di flash back, nella forma di racconto, per scoprire tutte le sue vicissitudini, dall'infanzia con un padre orco, violento e schifoso, per passare all'adolescenza ed all'età adulta. Il racconto comprende centinaia di pagine del libro, ma non è così per "allungare il brodo". Infatti, attraverso tutte le avventure di Zeb, che spesso appare un po' spregiudicato (ma sempre in lotta per la sopravvivenza o per altri validi motivi), scopriamo innumerevoli descrizioni di questa Terra malata, con tutte le nefandezze umane. Ma soprattutto scopriamo che ciò che sembra bianco a volte è nero, e viceversa; quindi non bisogna avere pregiudizi.
E scopriamo anche che Zeb è fratello di Adamo, che diventerà Adamo 1, inventandosi un culto per essere idolatrato e sbarcare il lunario.
Invece i Craker idolatrano Oryx e Crake come se fossero dei, perché hanno "creato" loro e anche tanti animali, e pongono la coppia suddetta in alto in una specie di Olimpo. Poi succede anche che pongano in alto fra gli dei anche "Cazzo", ma non è blasfemia bensì una specie di divertissement, tanto per delineare le strane dinamiche del gruppo.
Nonostante le parolacce e le descrizioni scurrili, il linguaggio della Atwood è sempre elevato e colto (addirittura didattico).
Tanto per farci chinare la testa se siamo convinti di essere superiori a tutte le altre forme di vita, succede che un branco di maiali con DNA modificato (i cosiddetti proporci) insieme ai Craker, che inspiegabilmente "parlano" con loro, saranno determinanti nella vita dell'intera comunità del fortino.
Ovviamente non svelo il finale (che fra l'altro è decisamente aperto: ognuno può immaginare il finale che preferisce).
Però l'eventuale speranza non è basata nelle tre parole che immaginavo alla fine dellla seconda puntata (Dio, Madre Terra e Amore), ma forse in qualcosa di più prosaico.
Comunque è sempre un romanzo distopico, bellezza! Non immaginare campane che suonano a festa e l'arcobaleno all'orizzonte! E' concessa qualche lacrimuccia. Invece è importante cogliere il potente messaggio, ormai più che evidente, che ci vuole lasciare l'autrice.
Piccola notazione: molti personaggi si sono dati il nome di animali in estinzione (compresi gli stessi Oryx e Crake) e già questo fatto significa qualcosa.
 
17 Giugno 2019, 17:30:18Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 7.50
Capitolo finale della trilogia di MadAddam.
In  questo volume dal finale quantomai aperto, la Atwood non dedica molto spazio agli avvenimenti successivi a L'Anno del Diluvio, piuttosto, attraverso il nuovo punto di vista di Zeb, illustra le ultime dinamiche ancora poco chiare della storia e dell'evoluzione del suo personale mondo distopico.
Un mondo che la Atwood ha immaginato estremizzando tendenze oggi striscianti ed il risultato è un futuro per l'umanità agghiacciante e plausibile.
Cambiamenti climatici irreversibili e distruzione dell'ambiente, estinzioni di massa, crollo dei governi come espressione di una volontà popolare in favore di dittature controllate da colossi economici, social network che devastano ogni forma di creatività in favore di un basico pensiero unico, tecnocrati liberi di sperimentare qualunque abominio in nome del profitto, è il mondo di MadAddam o forse il nostro tra qualche anno?
In definitiva, quindi è evidente che la sorte dei superstiti scampati alla grande pandemia e dei Craker la nuova razza creata da MadAddam è importante per l'autrice ma non tanto quanto l'esigenza di sensibilizzare il lettore stimolandone la riflessione sul nostro presente, su cosa siamo e su cosa stiamo diventando.
 
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