26 Giugno 2019, 15:37:40 | Commento scritto da Rocheta | | |
La prima parte del romanzo, alquanto intrigante, genera nel lettore molte aspettative, che restano però parzialmente deluse da una seconda parte poco convincente e scontata. Discreta lettura. |
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08 Agosto 2016, 18:18:17 | Commento scritto da belvas | | |
Nonostante qualche ingenuità, che ha reso pesante la seconda parte, per noi è facile giudicare dalla poltrona, idee e novità a profusione fino al finale speranzoso. in un tema che allora era fantascienza, oggi chissà... |
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28 Febbraio 2010, 11:35:54 | Commento scritto da bibliotecario | | |
Romanzo diviso in due parti distinte, più convincente e ben costruita la prima, con l'idea della prigione virtuale e i personaggi costretti in un copione già scritto in quanto non reali; ed una seconda parte non alla altezza della prima. Troppo inverosimili e caricati i personaggi e le azioni che portano alla conclusione. Nel complesso comunque un buon romanzo che si legge con piacere. |
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18 Febbraio 2010, 21:21:30 | Commento scritto da Gundam70 | | |
Complimenti all'autore per la prima parte del romanzo che per il 1992, prima di certa produzione cinematografica, era sicuramente intelligente se non addirittura geniale. Purtroppo la seconda parte convince un po' meno. Non gradisco quando si ricorre piu' di una volta per romanzo scene in cui il nuovo personaggio entra in gioco e poco dopo per pagine e pagine racconta la storia drammatica della sua vita. Anche la protagonista femminile non mi e' risultata convincente, a causa delle sue doti di "vincitrice di motocross, di tiro, di sparo, di judo....". Insomma, ha perso di verosomiglianza. Forse queste "sbavature" sono da attribuire all'inesperienza di scrittore in quella data del giovane Francesco Grasso. In totale, comunque, un romanzo sicuramente gradevole e ampiamente positivo. |
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30 Gennaio 2010, 19:13:26 | Commento scritto da maxpullo | | |
Ho tanto apprezzato questo romanzo di Francesco Grasso che, per me, è praticamente una conferma, visto che già mi era piaciuto tantissimo il suo racconto "Nel ventre di Napoli". Il libro affronta in modo brillante e avvincente il tema della realtà virtuale, catapultando dapprima il lettore in un incubo carcerario e poi sorprendendolo con una serie di trovate che, se da un lato fanno decollare la storia in modo imprevisto, dall'altro lo portano a riflettere su quello che viene comunemente definito come "la realtà". La vivida esperienza carceraria del protagonista, infatti, è solo il punto di partenza per una acuta e intelligente serie di considerazioni sul concetto stesso di realtà e sull'inganno che può essere perpetrato a danno dei sensi attraverso cui la percepiamo. Ho particolarmente apprezzato il velato ma chiarissimo accenno al solipsismo che, non solo è riuscito a riecheggiare in modo abbastanza fedele quella che è una mia comune riflessione sull'esistenza, ma l'ha anche arricchita con una ulteriore considerazione sull'esistenza di ulteriori piani di realtà che verranno scoperti solo al momento della nostra morte. Ma se da queste mie considerazioni vi aspettate di leggere un romanzo "filosofico", vi sbagliate perchè nel libro c'è anche tantissima azione ed emozioni: solo il finale è un po' deludente e scontato ma non tale da rovinare l'impressione di aver letto un vero capolavoro. |
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02 Agosto 2009, 10:51:06 | Commento scritto da attiliosfunel | | |
Sei stiracchiato per un'opera il cui pregio maggiore è l'incredibile coinvolgimento che crea nel lettore; poi però, quando la si termina, la scontatezza delle situazioni e del linguaggio viene al pettine, lasciando un senso di amaro. |
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29 Luglio 2007, 07:57:49 | Commento scritto da caioiii | | |
Coninvolgente romanzo, una prima parte assolutamente eccelsa per ritmo, scrittura, idee. La seconda parte meno. Comunque un ottimo premio urania. |
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26 Novembre 2006, 16:56:27 | Commento scritto da cat | | |
Divertente opera prima, uno dei migliori premi Urania. Ricco di idee, forse alcune non particolarmente originali, ben costruito. |
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