24 Marzo 2009, 22:36:37Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.50
E' quasi incredibile che un autore come Bloch compaia in una collana di questo tipo, eppure, leggendo i quattro racconti di questa mini-antologia che porta il suo nome si vedono benissimo la sua firma ed il suo stile inconfondibile...
Il racconto meno interessante è il secondo: "Colui che apre la via"; questa storia rappresenta a mio avviso il tentativo bizzarro e riuscito solo in parte di far rivivere le angosciose paure dei primi egittologi alla scoperta delle tombe di faraoni e sacerdoti.
Gli altri tre racconti sono veramente eccellenti: "Enoch" è la terrificante storia di un serial killer le cui azioni sono dettate da una entità abominevole che abita nella sua testa, la storia ricorda un po' il racconto "Chi è Silvia, ce cos'è?" di Chelsea Quinn Yarbro ma è sviluppata in modo molto più efficace e macabro sino allo sconcertante finale.
"Ritorno a Sabbath" è un racconto di puro orrore che verte sulla pratica nascosta di un culto infernale che per errore viene rivelata attraverso le immagini di un film amatoriale: mi ha ricordato un po' il film "L'ombra del Vampiro" con la troupe cinematografica che deve girare un film in compagnia di un mostro vero, ma solo per idea, non certo per trama, personaggi ed ambientazione.
L'ultimo racconto è quello che mi è piaciuto di più: "Il segreto di Sebek" è la storia di uno sfortunato straniero che si trova a vivere una singolarissima e orribile avventura in terra di Luoisiana; qui, nel bel mezzo delle festività creole, sarà testimone della comparsa nientemeno che del dio egizio Sebek, la divinità dalla testa di coccodrillo.
L'atmosfera è al 100% degna del migliore Lovecraft e non sarei sincero con me stesso se non ammettessi che i molti elementi propri delle storie del solitario di Providence qui presenti hanno contribuito a farmi piacere questa storia ancora di più. I libri maledetti, i personaggi quali Randolph Carter, le divinità della sua cosmogonia "privata" come Nyarlatothep e la suggestione dei culti egizi che pare mutuata dal racconto "Sotto le piramidi" danno una veste di deja-vu a questo racconto e per un appassionato di Lovecraft questa cosa non può che piacere.
Se vi capita una copia leggetevela... tutta d'un fiato.
 
Utenti cui piace il libro
Utenti cui non piace il libro