08 Giugno 2021, 11:41:25Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.50
Koushun Takami ambienta la sua storia in un Giappone post secondo conflitto mondiale in cui vige una spietata dittatura sullo stile di quella reale della Corea del Nord. In questo Paese annualmente, per un motivo ben preciso che viene rivelato durante il racconto, è indetto un gioco, in cui una classe mista di terza media, estratta a sorte, è costretta ad uccidersi a vicenda, in un luogo determinato ed in un lasso di tempo stabilito, finche non resti un solo alunno, il vincitore.
Date le premesse l'autore imbastisce 600 pagine angosciati e coinvolgenti che per le descrizioni delle atrocità commesse dai ragazzini ha ben poco di Young Adult ed è sotto le righe una critica spietata al darwinismo sociale che impera in Giappone. Probabilmente l'autore si è a sua volta ispirato a romanzi come il signore delle Mosche o 1984 o anche a temi anticipati da Stephen King in romanzi come La lunga marcia, ma lo stile di Takami, diretto e brutale, è un vero pugno allo stomaco e rende il romanzo unico. la caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, anche grazie ai tanti Flashback ma la differenza enorme tra la cultura giapponese e quella europea rende difficile l'immedesimazione del lettore con i protagonisti, cosi come non è facile seguire i 42 giovani alunni per la poca dimestichezza con i nomi giapponesi.
 
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