27 Novembre 2021, 11:11:28Commento scritto da Free Will
Voto: 7.00
In questo romanzo, ultimo del ciclo "La Quinta Onda", l'autore inizialmente deve mettere qualche pezza alle incongruenze dei libri precedenti oltre che tappare qualche "buco" di sceneggiatura.
A parte questo si nota che la scrittura è diventata molto matura ed articolata; i protagonisti sono ben delineati, gli avvenimenti sono incalzanti ed i cambi continui di prospettiva, anziché causare disorientamento, ci fanno restare più concentrati, rendendo la lettura più agile.
Una particolare curiosità è rappresentata da alcune espressioni ripetute un milione di volte (chissà perché?). Una di queste è "vincit qui patitur" (VQP) che si può tradurre con "chi la dura la vince", decisamente generico. E poi "dare di Dorothy" con il significato di "uscire di senno", molto più interessante per gli americani che hanno la mania del "Mago di Oz".
Dopo tanti accadimenti, più o meno tragici, si arriva di colpo al finale, per certi versi inaspettato. Non voglio spoilerare e mi limito a segnalare che il finale presenta ancora qualche incongruenza e mistero su ciò che è accaduto a qualcuno. Ritengo che ci sarebbero state bene almeno 10 pagine di raccordo. Ma non importa perchè l'autore riesce ad interessare con argomenti psicologici, sociologici, filosofici, etici e perfino religiosi.
E poi c'è anche spazio per la poesia: l'efimera (termine anch'esso ripetuto un milione di volte) si prende carico dell'intera umanità (cioè 7 miliardi e mezzo di persone), dimostrando tutta la sua forza e caparbietà, nonostante la sua estrema fragilità. Poi con l'ultimo "effimero" battito d'ali, ci dona una speranza per il futuro.
 
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