06 Settembre 2016, 10:11:26Commento scritto da and
Voto: 5.00
In questo romanzo arruffato e confusionario, Bester racconta una storia d'amore in pieno stile Sheckley, senza però riuscire ad imitarne l'ironia.Molti passaggi sono pesanti e lunghissimi, si salvano solo alcune idee originali.Niente a che vedere con i suoi capolavori.
 
05 Agosto 2015, 15:27:52Commento scritto da Han Tavers
Voto: 5.00
E' uno spezzatino, un pò Sheckley, un pò Adams, un pò Goulart e Reynolds; si, diverte, ma non è originalissimo, sovente sconclusionato. Di Bester ho altri ricordi.
 
12 Maggio 2008, 11:14:23Commento scritto da tehom
Voto: 8.00
Questo è l'ultimo romanzo scritto dal compianto Bester, che si congeda dai suoi lettori con un'opera che in quanto a verve, personaggi, sense of wonder e divertissment puro non sfigura al confronto con le sue opere maggiori
I nuovi lettori resteranno piacevolmente sorpresi nello scoprire che uno scrittore, i cui esordi risalgono all'inizio della Golden Age (!), riesce ancora a profondere nelle sue opere inventiva e idee originali senza risparmiarsi (al contrario di molti celebrati e soporiferi contemporanei che vanno per la maggiore), quelli più smaliziati si divertiranno a individuare i numerosi rinvii ai classici romanzi precedenti e come la tecnica di costruzione della trama sia ricalcata su quella della sceneggiatura di una tavola a fumetti ( conviene ricordare che Bester ha lavorato a lungo come sceneggiatore in questo settore).
Quanto a me, tenderei a spiegare il mio giudizio limitandomi semplicemente a riportare questo scambio di battute fra il protagonista  e la sua girlfriend aliena:

(lei) - Siamo polimorfi, sì, - continuò lei. - Però viviamo, ci adattiamo, lottiamo per sopravvivere, ci innamoriamo...
(lui) - E intrecciate divertiti giochi d'amore con noi - la interruppe lui.
(lei) - E perchè no? L'amore non è divertente? - Lei lo fissò con occhi di fuoco. - Cosa diavolo ti prende, Winter? Pensi che l'amore dovrebbe essere profondo, cupo, nero e disperato, come in quelle vecchie tragedie  russe? Non credevo che fossi così infantile.
 
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