05 Settembre 2019, 16:41:48Commento scritto da astrologo
Voto: 10.00
Uscito tanti anni fa con il titolo Ani senza fine. Questa edizione, mutuata dalla Libra editrice (uno dei pochi testi che ho comprato non di Urania) racchiude un ulteriore racconto con a protagonista Jenkins, il robot. E' un libro molto poetico e unico nella storia della fantascienza. != e stra lode
 
25 Marzo 2019, 17:42:07Commento scritto da capricorno52
Voto: 9.50
Un capolavoro per  la forza evocativa e per lo stile affascinante , ma anche per l’ organizzazione per racconti tutti preceduti  da note che simulano una critica letteraria, posteriore alla specifica narrazione, cosi’ realistica da sembrare di sfogliare un vero libro di leggende,  mi ha ricordato i libri di scuola l’ Odissea , l’ Eneide..etc.. In cui ogni canto era preceduto da note e spiegazioni.
Letto negli anni 80’ nella versione Oscar Mondadori, riletto a cavallo del 2000, non ha perso nulla del  suo fascino anche oggi,  nella rilettura odierna nella versione di Urania collezione.
Il taglio favolistisco di alcuni racconti è  funzionale sia alla caratterizzazione del modo di essere dei  coprotagonisti , cioè i cani parlanti , che alla trasmissione del messaggio etico caratteristico di molte opere di Simak.
La trasformazione della serie di racconti in un romanzo unitario è assicurata da un “filo rosso” che collega nel tempo i componenti della famiglia Webster , compreso il robot Jenkins, e dall’ ambientazione che si svolge   prevalentemente sulla Terra nella casa di famiglia.
Pochi libri , a mio avviso, emozionano come questo , la fantascienza attraverso robot , mutanti , viaggi spaziali , dimensioni parallele è usata dal maestro  Simak , come palcoscenico ove rappresentare l’ essenza di una umanità migliore senza i lacciuoli posti dalla società odierna , e , non solo, mescolando  sapientemente i sentimenti dei personaggi : malinconia, amicizia, senso del dovere, Simak ottiene  una miscela poetica e filosofica anche un po’ triste sul destino dell’ uomo ,  che sparge a piene mani sulla trama creando suggestive atmosfere evocative.
Libro imperdibile,  di uno dei migliori scrittori di fantascienza,  che lascia il segno.
 
20 Agosto 2016, 20:57:12Commento scritto da adso
Voto: 4.00
Simak scrive davvero molto bene(mi riferisco allo stile).Ma le sue qualità,ahimé,finiscono qui.Il taglio troppo 'favolistico',un moralismo al limite dello stucchevole e il continuo riferimento alla fase crepuscolare del genere umano,rendono la lettura di una pesantezza unica.Tra tutti i racconti salvo sicuramente il quarto e,in parte,il quinto.Sugli altri meglio tacere.Dopo il primo ero tentato di abbandonare e passare ad altro.Tra l'epopea dei Webster(medici,politici,pionieri del viaggio nello spazio esterno,creatori dei cani parlanti,boicottatori di filosofie vitali,etc...),i mutanti(il loro scopo?),robot ridicoli(ridatemi Asimov!),animali parlanti di tutti i generi,dimensioni parallele e formiche evolute,c'é n'é abbastanza per farsi venire il mal di pancia.L'ultimo racconto,tra l'altro,riassume bene il tema di fondo di tutta l'opera che si può benissimo esprimere tramite un antico proverbio romano:Sic transit gloria mundi.A Simak,pertanto,manca pure la capacità di sintesi.Bocciato
 
10 Agosto 2016, 00:58:25Commento scritto da doge
Voto: 7.00
Finalmente ho letto anch'io questo 'MUST' della fantascienza..che dire..ha molto a che fare con Asimov..solo è anche molto più fantasioso e,purtroppo,lascia in sospeso molte cose e molte spiegazioni..ma alla fine,come si è sviluppata la società dei cani?gli uomini si sono estinti perchè la loro capacità di creare strumenti è indissolubilmente collegata alla violenza??e in questo caso,è colpa degli uomini se sono fatti cosi??e che dire delle formiche....la loro società,le loro conoscenze..tutto..nato e sparito nel nulla,non se ne sà niente....e i mutanti??Spariti!Alla fine sono rimasti i robot (e ti pareva) che guarda caso risultano,di fatto,in qualche modo essere superiori ai loro creatori (anche se nessuno spiega mai come ciò sia possibile..)..non sò,questi racconti sembrano parte di un universo grande di cui vorrei conoscere tutto,ma a differenza di Asimov che ha narrato tutta la storia,Simak si è fermato qui....modestamente mi chiedo...l'ha fatto perchè noi meditassimo su ''quanto è ed è stato'' oppure per l'incapacità alla fin fine di creare tutto ciò che avrebbe potuto creare usando questi racconti come impalcatura????Belle le storie,ma a motivo di quanto scitto sopra,il mio voto si ferma ad un 7+...
 
05 Agosto 2016, 18:13:40Commento scritto da Free Will
Voto: 9.00
Premetto che sono un cinofilo ed un misantropo, quindi un mondo in cui i cani prendono il posto degli uomini come specie dominante, per me è pura utopia.
In effetti non è il solito romanzo post apocalittico, che causa la scomparsa del genere umano per sua colpa (esempio guerra atomica) o per cause esterne (esempio caduta di asteroidi o invasioni aliene). Succede tutto in maniera "soft": semplicemente l'uomo si lascia andare per semplice "apatia", il mondo si spopola pian piano e non viene spiegato né il perché, né dove siano andati a finire i miliardi di esseri umani. Tutto questo perché la memoria storica (poco chiara e definita) è quella dei Cani che si sono evoluti (anche questo senza una spiegazione) al punto di acquistare la parola e non solo: possono utilizzare i robot che si mantengono efficienti nei secoli e si autoreplicano, per sopperire alla mancanza del pollice opponibile, che è l'unica cosa che contraddistingue una razza intelligente e capace di costruire.
Ma attenzione: i Cani non sono l'ultima specie dominante, c'è qualche altro animale in grado di prendere possesso dell'intero pianeta, in maniera altrettanto costruttiva, anche se forse a discapito di tutti gli altri.
Ebbene non siamo dalle parti del "pianeta delle scimmie" dove tutto è più drammatico ed è spiegato il cambiamento con motivazioni "scientifiche". Simak è molto meno pragmatico e mantiene tutti gli accadimenti come sospesi su una nuvola, lasciando tutto lo spazio in mezzo alla fantasia del lettore. A mio giudizio questa è grande poesia e non abbiamo bisogno di cercare spiegazioni e l'innesco dei fatti raccontati.
 
12 Giugno 2016, 16:27:00Commento scritto da galions
Voto: 9.00
Non è molto che ho letto la trilogia originale della Fondazione di Asimov, e leggendo 'City' mi è tornata in mente la straordinaria capacità di raccontare vicende relativamente semplici, sottintendendo però una visione molto più sofisticata e grandiosa.
E questa capacità l'ho ritrovata in Simak.

Il progresso tecnico ha liberato l'uomo dall'incombenza del bisogno, ma nel contempo ha assopito gli stimoli al miglioramento continuo, causando un'apatia che ha disgregato il tessuto sociale.

L'individualismo ha determinato la crisi delle città con il progressivo spopolamento e quest'apatia, tradotta infelicemente con il termine 'agorafobia' ha impedito al protagonista Jerome Webster di salvare dalla morte il filosofo marziano Juwain.
Questa occasione mancata ha privato l'uomo del segreto del progresso di maggior valore, quello del pensiero.
Un progresso stimato di centomila anni concentrato nello spazio temporale di due generazioni e che consiste nel comprendere pienamente il punto di vista altrui e l'opinione eterodossa, senza gli ostacoli della pressione ambientale e del linguaggio parlato.
Questa storia se la raccontano i cani in una civiltà che ha preso il posto di quella umana da così tanto tempo che gli studiosi si dividono sulle tesi dell'origine dell'uomo: egli è un mito o è esistito davvero?
Non ci sono eventi incalzanti che incendiano la trama, per cui la mia lettura non sempre è andata spedita.
Ma che visione raffinata Simak è riuscito a semplificare in meno di 250 pagine.
Davvero un gioiello imperdibile.
 
27 Febbraio 2016, 13:00:17Commento scritto da alfasecur
Voto: 10.00
Pochi romanzi mi hanno emozionato come questo.
 
27 Febbraio 2016, 12:04:25Commento scritto da santana
Voto: 9.00
 
16 Febbraio 2016, 21:24:37Commento scritto da clisimak
Voto: 8.50
Letto l'ultima volta nel 2000 in un'edizione della Libra editrice del 1973, dove mancava l'ultimo racconto, non ha perso niente della sua forza narrativa e del suo fascino, vivamente consigliato a chi ancora non conosce questo capolavoro.
 
12 Febbraio 2016, 17:33:12Commento scritto da cat
Voto: 9.00
Letto come "Anni senza fine". Mi è rimasto nella memoria come una delle più affascinanti opere di SF
 
12 Febbraio 2016, 14:48:44Commento scritto da nickel
Voto: 9.00
Letto nel 2007 per un'altra casa editrice, ho solo il desiderio di rileggerlo ancora. Allora avevo dato 10, ora invece 9, ma solo perché nel frattempo mi sono un po' stretto di voti...
Comunque, per me, uno dei classici più belli.
 
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