04 Aprile 2011, 17:36:40Commento scritto da Free Will
Voto: 6.00

Questo romanzetto di Niven dovrebbe appartenere al ciclo dello "spazio conosciuto". In realtà, come già "il difensore", è un libro del tutto autonomo, anche perché si svolge interamente sulla Terra  e non c'è alcun riferimento alle vicende di quel ciclo.
La storia è semplicemente un poliziesco, neppure troppo avvincente, con qualche spunto fantascientifico. Più che la vicenda in sé, facilmente dimenticabile, sono interessanti alcuni particolari, come ad esempio il fenomeno della "terza mano", che da il titolo italiano al libro (meglio però il titolo originale, che gioca con il nome del corpo di appartenenza - ARM - del protagonista). Inoltre è incredibile come l'autore riesca ad immaginare negli anni settanta alcuni oggetti e situazioni che fanno parte integrante della vita dei nostri giorni, ma che a quell'epoca non erano stati ancora inventati e, in certi casi, neppure pensati: cellulare, pc, internet, fotografia digitale, TV 3D, ecc.
La traduzione di Riccardo Valla è corretta, ma il lessico è antico, tipico dell'italiano di 50 anni prima del libro.
 
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