09 Marzo 2024, 18:46:24Commento scritto da antosimov
Voto: 8.00
romanzo interessante. trama innovativa con due pianeti gemelli senza minerali.
In alcune pagine ricorda romanzi cappe e spade.
La trama coinvolge e prepara alla seconda parte che sara' mia premura leggere.
 
22 Gennaio 2020, 15:07:52Commento scritto da sergio23
Voto: 7.00
ottimo libro che miscela cappa e spada alla fantascienza...invcredibile ma vero la copertina del grandissimo thole nn c entra niente
 
16 Ottobre 2013, 14:20:28Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 7.00
Uno dei miei primissimi Urania, una delle primissime copertine di Thole. Il romanzo di Shaw è di buon livello, e pieno di inventiva, tanto che rileggendolo dopo vent'anni non mi è dispiaciuto affatto. Purtroppo il livello cala nel secondo romanzo del ciclo, e precipita nel terzo.
 
16 Ottobre 2013, 12:17:14Commento scritto da and
Voto: 8.50
Bob shaw è uno scrittore eccezionale, e questo suo libro non fa che confermarlo: il suo stile non stanca mai, la storia fila via liscia come l'olio, e che storia!
L'universo formato dai due pianeti gemelli puo magari non essere scientificamente corretto al 100% ma le emozioni e il sense of wonder che suscita nel lettore ne fanno uno dei piu bei libri letti ultimamente.
Ultima nota: da confrontare con 'Le fontane del paradiso' di Clarke: storie grosso modo simili (con tutte le riserve del caso), ma raccontate con stile e finalità completamente diverse.
Capolavoro: non vedo l'ora di leggerne i seguiti.
 
12 Settembre 2012, 14:41:27Commento scritto da Han Tavers
Voto: 7.50
Bella commistione tra voli spaziali, astronavi di legno, pthert. Un bel mix tra cappa e spada e fantascienza. Ottima la caratterizzazione di Toller Maraquine.
 
14 Febbraio 2012, 10:28:35Commento scritto da wawawa
Voto: 8.50
Primo libro che leggo di Shaw, ora mi toccherà leggerne altri :D
 
08 Gennaio 2012, 12:08:53Commento scritto da Free Will
Voto: 8.00

Questo romanzo (primo di un ciclo di tre) è un grande affresco medioevale, con tanto di Re, nobili, corporazioni laiche e religiose, servi della gleba. La differenza è l'ambientazione: un pianeta chissadove e chissaquando, ricco di misteri, ma in fondo abbastanza simile al nostro (a parte le dimensioni).
Le idee fantascientifiche dell'autore sono veramente potenti, anche se non molto verosimili; innanzi tutto il sistema doppio costituito dai due pianetini, Mondo e Sopramondo, così vicini tra di loro, con un'atmosfera che incredibilmente raggiunge altezze di migliaia di chilometri, al punto che non c'è alcuna discontinuità fra gli stessi pianetini. Si tratta di un apparente ossimoro multiplo: piccole dimensioni, enorme gravità per trattenere l'atmosfera, ma gravità "normale", tipo terrestre per consentire la vita umana e per evitare il collasso dei due pianeti, poche risorse metallifere, tipiche di un mondo a scarsa gravità.
Ma Shaw è così bravo che riesce a farci digerire anche l'impossibile.
La seconda grande idea fantascientifica è quella dei ptertha, strane entità non ben definite,  e della loro simbiosi con gli alberi brakka.
Tutta la vicenda ruota attorno alla convivenza degli uomini con le altre vite del pianeta ed alla necessità di trovare una soluzione per la sopravvivenza di questo piccolo popolo, che si è dato una struttura così complessa, con intrighi di palazzo, angherie, eroismi, amori, regole, passioni, invenzioni scientifiche, e tutto ciò che può contenere un bel romanzo di avventure.
La copertina di Karel Thole, contrariamente al suo standard, è brutta e decisamente fuori tema, come se fosse stata fatta per un altro libro.
 
29 Novembre 2011, 13:51:52Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.50
Ci voleva proprio un libro così per ridarmi il gusto della lettura dopo la sleale mattonata nello stomaco che è stata "La mano sinistra delle tenebre"...
Bob Shaw si conferma ai miei occhi uno scrittore davvero di lusso e, dopo "Quando i neutri emergono dalla Terra" e "Cronomoto" questo è il suo terzo romanzo che entra di prepotenza nella mia personale classifica di gradimento, onore che sino ad oggi era toccato solo a Simak ed a Vance.
Questo romanzo (che rappresenta l'avvio di una saga che spero si manterrà sempre a questi livelli), mi ha colpito per tutta una serie di aspetti che mi hanno immediatamente conquistato sin dalle prime battute.
Innanzitutto c'è il "respiro" di questo libro, ovvero la vastità della concezione dell'opera e del suo disegno che si intravede e che si avverte da tutta una miriade di segnali e particolari sparsi qua e là nel testo: l'oggetto misterioso che il padre regala a Toller in punto di morte, le intuizioni di Lairn sulla natura dei Ptertha e sull'evoluzione della loro pericolosità, i riferimenti alla storia passata di Mondo e Sopramondo; tutto lascia presagire una storia davvero "di ampio respiro", con l'afflato lirico e la poesia che solo le grandi saghe tipo "Il signore degli anelli" posseggono.
In secondo luogo, c'è una trama avventurosa ed affascinante, ricca di spunti e scritta in modo superbo, in modo che alla chiusura di ogni capitolo si è invogliati a sbirciare" subito le righe del successivo per sapere cosa accadrà.
E c'è, infine, la grande capacità di Shaw di riuscire a caratterizzare i suoi personaggi in modo superbo, facendoci vivere, sognare, gioire e soffrire assieme a loro.
Insomma, anche se questo è il primo di una trilogia non mi sento di tenermi tirato sulla valutazione: questo romanzo intanto è un ottimo singolo che da solo vale la lettura, ma se è vero che "il buon giorno si vede dal mattino" credo proprio che le prossime letture mi porteranno a scoprire una saga capolavoro che ingiustificatamente è rimasta sconosciuta ai più ed inspiegabilmente relegata nell'ombra di opere molto meno meritevoli.  
 
17 Febbraio 2010, 21:55:48Commento scritto da brz57
Voto: 8.00
Un buon romanzo, non proprio fantascienza pura, ma l'invenzione dei ptertha vale da sola un ottimo voto.
 
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