Il libro è bello?, è brutto? Non lo so dire, a me ha semplicemente affascinato. E questo per due motivi: il mio interesse specifico su cosa è la coscienza umana e se essa si può riprodurre in un computer/robot (per questo il romanzo lo iniziai a leggere nella precedente edizione del 1994, ma ne ho pochi ricordi), e il secondo perchè trovo nei testi di Herbert una conoscenza spesso specialistica di determinati argomenti (nel 1965 parla di reti neurali e utilizza termini informatici che allora potevano essere conosciuti solo da un ristrettissimo numero di persone) e il fatto che egli utilizzi i suoi romanzi per svolgere dei mini-trattati filosofici. C'è anche in qualche modo azione nel testo, o meglio suspence, visto che i protagonsti non sono d'accordo tra loro su fine ultimo della missione, su modalità di raggiungerlo e, ovviamente, sul "progetto coscienza"... |