25 Novembre 2015, 14:45:14Commento scritto da Grianne
Voto: 7.50
Ho letto questo libro in pochissimo tempo. E mi è piaciuto.
Una storia che parla di coraggio e libertà, di come il senso di appartenenza a un popolo o a una particolare cultura possa distorcere la percezione che si ha degli altri, influenzare comportamenti. Davvero attuale, di questi tempi.
Sotto questo purtroppo c'è un po' troppo teen-drama, diciamo così, e molte ingenuità.
Il passato che la Tahir costruisce per i suoi personaggi è abbastanza sofferto, un po' in generale, e dunque quando essi si abbandonano a frasi del tipo "ho visto come la guardavi" o cose del genere cadono un po' le braccia, e i nostri amati protagonisti perdono un po' del loro realismo. La storia d'amore ci sta, e aggiunge anche qualcosa alla storia, e se vogliamo anche il triangolo Laia - Elias - Helene. Ma l'altro, Elias - Laia - Keenan davvero è qualcosa di pessimo, e riesce a gettare del ridicolo anche sul resto della parte "romantica", chiamiamola così, della storia.
Ci sono parti davvero crude e crudeli nel racconto, la maggior parte dentro l'accademia ovviamente, e sono belle, anche se penso che nel momento in cui un autore sceglie di volersi giocare la carta della crudeltà, deve avere il coraggio di portarla fino in fondo e non ritrarre la mano all'ultimo. Martin docet.

Nella terza delle prove, qualcuno doveva morire. Ci voleva il coraggio, lì, di far morire uno dei due. E invece...armatura magica. Molto discutibile.


Un personaggio davvero interessante è Keris Veturia. Ma non è completamente credibile. In parte sì, perché i suoi comportamenti sono del tutto coerenti con la sua totale mancanza di pietà. Ma è il passato che è un po' traballante. La storia che lei racconta suo figlio verso la fine del libro non giustifica la sua amoralità. Non bastano quelle ragioni a creare un individuo simile.

Nonostante tutte queste pecche come ho detto questo libro mi è piaciuto, perché tutto sommato, nella sua interezza, regge. E lo fa nonostante alcuni episodi e situazioni siano praticamente ridicoli.
Essendo un romanzo d'esordio penso si possa perdonare...lo stile di scrittura è bello, certe immagini che l'autrice crea davvero affascinanti.
La narrazione in prima persona presente, portata avanti da due differenti punti di vista, non è usuale e neanche semplice, né da leggere e né da scrivere ma in conclusione direi che era efficace.
Da come il libro finisce, è chiaro che ci sarà un seguito...lo leggerò molto volentieri. Sono convinta che questa autrice, nel tempo, saprà limare via i tanti difetti presenti qui, e produrre opere più che degne.
 
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