25 Settembre 2021, 19:13:36 | Commento scritto da galions |
| |||||
‘Dune’ è assolutamente annoverabile tra i capolavori della fantascienza della seconda metà del ‘900. Pubblicato per la prima volta nel 1964, questo romanzo è il risultato dello sforzo in cui si sono cimentati pochissimi autori: non la semplice stesura di una storia più o meno lineare, ma la costruzione di un mondo dettagliato, curato sin nei particolari più significativi e ricco di personaggi. Siamo nell’ambito di un impero di dimensioni galattiche retto dalla figura dell’imperatore, coadiuvato dal Landsraad, ovvero il consiglio con i rappresentanti delle casate nobiliari più potenti. Questo organo è la camera di compensazione degli interessi politici e delle rivendicazioni dinastiche; questo elemento vi dice già che l’ingrediente primario di Herbert è l’intrigo ed il complotto. Questi aspetti sono efficacemente analizzati nel breve saggio introduttivo firmato da Sandro Pergameno, il quale si sofferma sia sulla capacità di Herbert nel cosiddetto ‘worldbuilding’, sia sulla complessità e la delicatezza della struttura di potere imperiale, nominalmente assoluto, ma in realtà esposto ad una molteplicità di minacce. L’origine della vicenda è l’apparente avvicendamento tra la casata Harkonnen e la famiglia Atreides nel governo del pianeta Arrakis, un pianeta desertico e povero, che nasconde in realtà una materia prima che potrebbe arricchire la popolazione locale, se quest’ultima non fosse perseguitata ed esclusa dalla raccolta e dal commercio della spezia nota come ‘melange’. Una sostanza che potremmo definire anche come una droga che potenzia enormemente certe facoltà mentali umane, prolungando anche la longevità. In realtà questo cambio di governo è una manovra per sconfiggere la crescente potenza del duca Leto, capofamiglia degli Atreides, capace di addestrare una milizia che può rivaleggiare con la destrezza delle guardie imperiali. Non voglio rivelare oltre, invitando il lettore ad addentrarsi in una storia avvincente, visionaria e coinvolgente, dove Herbert costruisce dal nulla un popolo ed una cultura, quella dei ‘Fremen’ di Arrakis, curati sino al punto di immaginare espressioni linguistiche, credenze, rituali e tradizioni dettate da uno stile di vita segnato dagli stenti, dalla frugalità e dalla dura legge della sopravvivenza nel deserto. Deserto che appare anch’esso come un protagonista, tanto da avere ispirato a George Lucas l’ambientazione del pianeta Tattoine in Guerre Stellari. Quello che non mi ha convinto in ‘Dune’ è questa immersione immediata priva di qualsiasi forma preparatoria nella trama, al punto che certi particolari emergono dalle appendici al romanzo, piuttosto che dal riassunto di Wikipedia, ma sfuggono nella lettura del testo. Sono d’accordo con il tagliare le informazioni non necessarie, il cosiddetto infodump, ma non ritengo accettabile che certi aspetti li si debba cogliere solo a fine lettura. Inoltre ho trovato il personaggio del barone Vladimir Harkonnen quasi grottesco nella sua straripante cattiveria ed avidità: Herbert lo descrive ingordo senza misura e per ciò stesso grasso, ma nel contempo così insofferente allo sforzo fisico da deambulare con l’aiuto di dispositivi antigravità. Il suo sudore è inevitabilmente copioso ed acre, ordina omicidi con una leggerezza imbarazzante e teme complotti ad ogni passo, il risultato è che la sua immagine diviene una caricatura per nulla verosimile. Infine la traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli avrebbe bisogno di una bella rinfrescata, anche se molte espressioni sono legate al prezioso chiarimento che offrono le appendici finali del romanzo. ‘Dune’ ha dato origine ad una saga, che il figlio di Herbert Brian sta arricchendo insieme al coautore Kevin J. Anderson, ma i numerosi seguiti ed i prequel non godono della stessa fama del romanzo capostipite. | |||||||
03 Dicembre 2017, 22:06:23 | Commento scritto da odisseo |
| |||||
Un classico di cui il film è una misera parodia confusa e rabberciata. nPrimo volume della saga di Arrakis, riesce a trascinare il lettore all'interno di un universo che, seppur con tante forzature, è coinvolgente e affascinante. | |||||||
Utenti cui piace il libro |
Free Will |
Utenti cui non piace il libro |