17 Luglio 2019, 09:59:03Commento scritto da zecca_2000
Voto: 7.00
Autorita
Il secondo romanzo della trilkogia cambia radicalmente prospettiva, ossia il protagonista e' speculare a quella del romanzo precedente (uomo/donna, scienziata/spia, ma soprattutto dentro/fuori dall'Area X).
Il personaggio e' sviluppato in maniera piu' approfondita, e di pari passo si vengono a sapere piu cose circa questa Area X.
L'influsso ballardiano e' se possibile ancora piu' marcato.
Niente male il finale, che collega idrettamente alla terza parte della trilogia (forse).
Voto 7
 
06 Febbraio 2018, 17:54:25Commento scritto da adso
Voto: 3.00
Al termine della lettura di "Annientamento" mi ero attenuto ad un giudizio neutro in attesa di capire dove tutta la vicenda sarebbe andata a parare.
Una volta girata l'ultima pagina del volume successivo, ossia "Autorità", credo di avere, ahimè, le idee un po' più chiare.
Partendo dai singoli personaggi, direi che sono poco più che monodimensionali, ossia ognuno è definito da una singola peculiarità esasperata fino all'eccesso, un po' come accadeva in particolar modo in un vecchio videogioco della "Intellevision" (siamo negli anni '80...) sulla boxe nel quale potevi scegliere la caratteristica principale del tuo avatar decidendo, ad esempio, che fosse forte in attacco, ma debole in difesa o viceversa.
Mi sono detto okay, d'accordo, magari l'autore vuole convogliare l'attenzione del lettore sull'ambientazione e gli eventi a discapito dei risvolti psicologici.
Peccato solo che le troppe descrizioni, assai stucchevoli nonchè inutili, abbiano come unico effetto quello di appesantire la lettura e affossare gli assai sporadici spunti d'interesse.
Vogliamo parlare poi della serie sterminata di misteri che si sussguono ogni due righe?
Porte che nascondono messaggi misteriosi e inquietanti; botole che nascondono soffitte sulle cui pareti appaiono disegni misteriosi e inquietanti; sgabuzzini che nascondono segreti misteriosi e inquietanti; cassetti di scrivanie in cui sono celati oggetti misteriosi ed inquietanti.
Possibile che nessuna delle persone che l'autore cita nei ringraziamenti gli abbia fatto notare che la somma di tanti misteri non produce, necessariamente, un grande mistero?
Passando, allora, al grado di suspense, posso dire che le cose vanno decisamente meglio: infatti la tensione raggiunge livelli insostenibili quasi quanto in una delle avventure di Scooby-Doo e Shaggy.
Leggevo che quest'opera si rifà a quella di PKD, ma anche a Lost e Hunger Games.
Perchè non aggiungere anche 1984, Il Prigioniero e Il Candidato della Manciuria (la questione del condizionamento ed una madre "un po' " invadente)?
Raramente mi è capitato che la velocità di lettura di un libro subisse una tale decelerazione fin quasi ad arrestarmi prima di essere giunto all'ultima riga.
Ora il problema davvero rilevante, per non dire quasi insormontabile, è quello relativo alla ricerca di un qualsiasi, seppur impercettibile, stimolo, che mi spinga ad intraprendere la lettura del terzo volume della trilogia.
Tale stimolo potrebbe essere quello di voler verificare se, come mi è vagamente parso, l'autore abbia tratto la sua principale ispirazione da un'opera di Arthur Machen (quest'ultima davvero notevole) che, per ovvii motivi, non rivelo.
Maledetta etica del lettore che spinge a leggere sino in fondo un libro, ma, soprattutto, pirla io che ho deciso di adottarla.

 
13 Marzo 2017, 14:02:48Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 7.00
Dopo l'immersione dentro l'Area X del primo libro, stavolta Vandermeer sposta la narrazione sulla Southern Reach, la misteriosa agenzia governativa che si occupa di studiare la gigantesca anomalia ambientale che ha stravolto la Costa Dimenticata.
Il protagonista è il nuovo direttore dell'agenzia che sceglie di farsi chiamare Controllo, soprannome che mal si adatta al personaggio ed al contesto, dato che lui è tutt'altro che autorevole, inoltre è, sia mal supportato dal personale dell'agenzia, che controllato, in maniera soffocante, dai suoi superiori (tra i quali si annovera anche sua madre).
Nel libro non succede moltissimo, infatti il nuovo scenario è utilizzato dall'autore per centellinare alcuni degli aventi accaduti all'epoca dell'apparizione della 'Area X e del cosiddetto "confine", si scopre qualcosa in più sul passato dell'ultimo guardiano del faro (il misterioso scriba) e del personaggio della psicologa (che poi altri non è che la direttrice della Southern Reach in carica prima di Controllo), si assiste al ritorno di alcuni dei membri della dodicesima spedizione, tra cui la biologa, protagonista di Annientamento, il primo libro della saga.
Per il resto si parla diffusamente del passato (poco esaltante) di Controllo, la super spia più imbranata mai inventata, che, malgrado i suoi limiti, impiega poco per scoprire che alla Southern Reach nulla va per il verso giusto, tra gruppi di potere esterni che lottano per assumerne il controllo, fondi governativi sempre più limitati e personale ridotto di numero, frustrato e sull'orlo della psicosi per mancanza di risultati riguardanti la comprensione dell'Area X.
Il povero Controllo ha appena il tempo di tentare di mettere ordine in questo marasma, che il libro si conclude con un grosso cliffhanger propedeutico all'ultimo libro della trilogia.
Cosa dire, quindi di questo Autorità? Appare chiaro che, mai come in questo caso, trattasi del più classico caso di "secondo libro di una trilogia", quindi volume interlocutorio dove l'autore si occupa di approfondire la trama del primo libro mostrando alcuni dei retroscena debitamente avvolti da massicce spirali di fumo.
Eppure Vandermeer è riuscito comunque ad avvincermi alla lettura grazie al suo stile arcano ed allusivo, dove occorre molta attenzione per cogliere i piccoli indizi che lascia trapelare semi nascosti in mezzo a tante pagine dense di sospetto, disagio e paranoia e dove, comunque, accade ben poco. Uno di questi indizi potrebbe condurre alla soluzione dell'enigma dell'Area X (l'ipotesi Whitby del terroir), altri lascerebbero supporre che l'Area X stia già dilagando incontrollata oltre il Confine.
In definitiva, libro interlocutorio eppure avvincente, che riesce a tenere desta la curiosità per il finale della saga e che per questo si merita un bel 7 (voto comunque sub judice in attesa di sapere come finisce la saga).
 
26 Gennaio 2017, 11:06:28Commento scritto da bibliotecario
Voto: 4.00
Cambio di ambientazione e personaggi rispetto al suo precedessore Annientamento, se possibile ancora più astruso, verboso e noioso del precedente, va bene che voglio capire come va a finire ma esser preso in giro con ben tre volumi così è davvero troppo per chiunque.
 
28 Settembre 2015, 13:36:58Commento scritto da Phantom Opera
Voto: 4.00

Tutti i difetti del primo volume della serie si ripetono in questo secondo e vengono portati a nuovi livelli. Ancora più noia, ancora più fuffa, sempre gli stessi misteri che continuano a non essere spiegati ( e mi dispiace deludere qualcuno ma a quanto pare non lo saranno neanche nel terzo volume da quello che si vocifera all'estero), solite divagazione e pippe mentali di un protagonista facilmente suggestionabile ecc.
Le prime 250 pagine sono solo inutili divagazioni e  flashback...il brodo viene allungato per bene fino alle ultime 50 pagine dove dopo un paio di facili colpi di scena alla "carramba che sorpresa/Luke sono tuo padre" succede qualcosa (miracolo!) e questo qualcosa non è altro che un "compratevi la terza parte per vedere come va a finire".
 
13 Settembre 2015, 03:28:35Commento scritto da ovidio80
Voto: 7.00
Il libro è, come numero di pagine, quasi il doppio rispetto al primo volume della serie. La trama è piuttosto semplice: Viene nominato alla
Southern Reach, l'agenzia governativa a guardia dell'Area X, un nuovo direttore, Controllo, che dovrà venire a capo dei misteri relativi all'Area X, e di tutte le spedizioni che vi sono state inviate, ma anche misteri relativi a tutto ciò che concerne la stessa
Southern Reach, ostacolato dalla vicedirettrice, fedele all'ex direttrice (che era poi la Psicologa della XII spedizione, di cui viene raccontata la storia, nel primo libro della serie, insieme a quella della Biologa e delle altre due componenti del gruppo della spedizione). Il libro soffre un pò, come nel primo libro, di alcuni punti dove la narrazione è veramente lenta e fatica a rodarsi.
Comincia un pò a innalzarsi dal momento in cui Controllo, scopre su un muro in una stanza nascosta nell'ufficio della Ex Direttrice delle scritte misteriose, che già comparivano nella Torre nell'area X. Tutto il libro è quasi esclusivamente ambientato nell'edificio della Southern Reach, a parte la sezione finale e un capitolo dove si effettua una sommaria esplorazione della zona di confine all'esterno dell'Area X. A tratti sembra che l'autore cerca un pò di allungare il brodo.
Si riprende poi molto nella sezione finale, ben strutturata e che ti dà la voglia di proseguire la lettura, con l'ultimo volume.
Il difetto sostanziale è che veramente tutto il libro si può riassumere in pochissime righe e che la storia da raccontare è piuttosto semplice (l'ho fatto sotto in 5 righe e mezzo).


ATTENZIONE SPOILER
Controllo viene manipolato dalla madre, che gli ha procurato l'incarico alla Southern Reach, e dal tizio ora a capo assoluto dell'organizzazione, che era l'unico sopravvissuto alla prima spedizione. Alla fine Controllo, dopo essere scappato dalla Southern Reach, causa il ritorno del Clone della Psicologa e l'avvento dell'Area X all'interno della Southern Reach, riesce a rintracciare la Clone della Biologa, che era scappata durante il libro e che più volte ha interrogato senza particolari esiti, e con lei scapperà, da coloro che li cercano, dentro un altro ingresso per l'area X, storia che sarà raccontata nell'ultimo volume (dove finalmente avremo delle risposte).  
 
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