25 Giugno 2023, 01:37:18Commento scritto da slan
Voto: 7.50
Durante un viaggio verso una stazione, Gibson e l'equipaggio vengono bloccati a terra da una tempesta di polvere. Essi esplorano l'area circostante e scoprono un piccolo gruppo di animali simili a canguri, gli inattesi indigeni di Marte ...

Inaspettato!
 
15 Febbraio 2022, 18:41:42Commento scritto da Free Will
Voto: 8.00
Questo non è certo il miglior libro di Clarke, però è tassativo leggerlo almeno una volta, per due motivi: Clarke era e resta uno dei maggiori scrittori di FS di tutti i tempi (secondo forse solo ad Asimov, e comunque nella top 5); e poi si tratta del romanzo con cui Urania, la nostra amata (e purtroppo in declino verso la scomparsa inevitabile) collana, esordì nel lontano 1952 (prima che io cominciassi a camminare). C'è da dire che è molto corto e, forse vuol dire che è stato molto tagliato. Ma non importa perché, in effetti, accade ben poco in questa piccola avventura. Però il bello è che quel poco che accade è strepitoso, perché l'autore immagina il pianeta Marte, non esattamente come è realmente, ma andandoci vicinissimo. Bisogna pensare che altri scrittori che hanno descritto Marte prima e dopo di lui (perfino dopo un decennio, quando se ne sapeva molto di più) hanno scritto delle grandissime cavolate, mentre Clarke rimane sul più che verosimile e l'aspetto "scientifico" è il massimo che si potesse immaginare a quel tempo. Per certi versi è perfino profetico, un po' come accade ai grandi scrittori, come per esempio Heinlein.
L'unico aspetto un po' troppo fantasioso (almeno per ora) è stato immaginare la presenza della vita sul pianeta rosso. Però proprio qui c'è il colpo di scena che solo un grande maestro può escogitare: la vita è ridotta ai minimi termini, ossia pochissime unità di animali (intelligenti?) e rarissime piante che in qualche modo li sostentano, fornendo loro l'ossigeno non (più?) presente sul pianeta. Per questo motivo anche dopo anni dalla prima piccola colonizzazione umana sotto le cupole, nessuno si era accorto di tale presenza, ed è solo per caso e per la curiosità del personaggio principale che si arriva alla scoperta. E allora sorge spontanea la domanda: anche dopo anni che abbiamo mandato lassù delle sonde e dei veicoli robotizzati che hanno girato qua e la, abbiamo visto davvero tutto???
Peccato per aver lasciato la traduzione originale della pessima Maria Gallone. E' abbastanza interessante la biografia in coda al romanzo, anche se decisamente pleonastica per qualunque lettore di FS (a meno che questo non sia il primo libro in assoluto che legge).    
 
05 Febbraio 2016, 09:04:30Commento scritto da Rocheta
Voto: 7.00
Clarke riesce sempre ad essere plausibile quando svolge la trama di un romanzo e nonostante siano passati diversi anni dalla stesura, la storia risulta ancora sufficientemente interessante. Il mio giudizio riguarda solo il romanzo e non è  influenzato dal significato che può avere, per ogni appassionato di fantascienza, questo mitico primo numero di Urania, che ho appena finito di leggere per la prima volta nella versione rombo, per non rovinare l’originale.
 
21 Novembre 2015, 14:45:45Commento scritto da doge
Voto: 8.00
Bel libro,storia dell'inizio della colonizzazione di Marte come ai bei vecchi tempi..grossi cupoloni per trattenere l'atmosfera e l'inizio dei problemi di 'cooperazione' Terra/Marte;a questo si aggiunge la scoperta dei 'marziani',ben diversi da quel che di solito si vede però!Marte sopravviverà come nuovo pianeta/casa degli esseri umani o la sua storia di colonizzazione è destinata a fallire?..dipende..anche dai marziani!:-)Voto:8
 
23 Novembre 2014, 09:25:32Commento scritto da remotino
Voto: 8.00
Pur avendo il numero 1 della collana Urania non ho voluto aprire il primo volume della serie e per non rovinarlo, ho deciso quindi di leggere I Classici.

Bhe..ho riletto molto volentieri questo romanzo e lo ho assaporato ancora di più della prima volta.

Il romanzo si legge benissimo ha degli spunti tecnici molto realistici.

Provate per un attimo a ritornare nel '51 pensate ad un ipotetico lettore di quei tempi a leggere Le sabbie di Marte, io penso che ne sarebbe rimasto entusiata e fantasticando per le "improbabili" realizzazioni di città su pianeti a noi lontani, l'aviazione civile del '51 nel senso che lo conosciamo noi oggi era ancora una cosa per "ricchi" figuriamoci per i voli di civili fra i mondi.

La realizzazione di città sotto le bolle di plastica sostenute dalla pressione.....

Bello, veramente bello, merita di essere letto!
 
03 Novembre 2012, 18:17:34Commento scritto da Cugel
Voto: 8.50
Il 6 Agosto 2012 un invasore alieno a forma di disco volante ha azionato i propri razzi frenanti atterrando in una nuvola di polvere. La sorpresa sta nel fatto che  il disco volante proveniva dalla Terra e la sua missione era invadere Marte. Il  nome del lander  è Curiosity, un nome appropriato, perché è stata proprio la curiosità a spingere l’umanità su Marte fin da quel lontano Ottobre 1952.   Stringendo tra le dita la prima copia de “I romanzi di Urania”, uscita ben sessanta anni fa e sempre tenuta come un cimelio, mi sono accorto di non averla mai letta. E così con la dovuta attenzione ho capito che era venuto il tempo di farlo.  “Le sabbie di Marte” è un romanzo di Arthur C. Clarke, l’autore di “2001, Odissea nello Spazio”, e cerca di descrivere la vita dei coloni terrestri su Marte al riparo di grandi cupole come si può ben vedere nella immagine di copertina. Oggi credo che i lettori più giovani  lo potrebbero trovare un po’ noioso con i suoi tentativi di  descrizione tecnica,  anacronismi frutto dello sforzo di conciliare una tecnologìa anni cinquanta con le necessarie  innovazioni tecnologiche  per adattare la vita all’inospitale clima marziano. Si tratta di un futuro ancora immaginato a metà, e saldamente ancorato al passato. Eppure questo romanzo ha ancora oggi un valore documentario e ci tiene sospesi ricordandoci quanto è antico il sogno marziano. E quando il protagonista Martin Gibson alza lo sguardo al cielo a guardare una stella brillantissima lievemente scostata dal Sole anche il lettore ne rimane affascinato: “Quella luce ferma e immobile che brillava così inaspettatamente nel cielo diurno, era adesso, e tale sarebbe rimasta per molte settimane, la stella mattutina di Marte. Ma era meglio nota come la Terra”. Questa luce a  sessanta anni di distanza non è ancora tramontata…
 
22 Gennaio 2012, 11:04:04Commento scritto da Imriel
Voto: 9.00
Un libro tanto evocativo e intrigante che è molto difficile non immedesimarsi,una splendida lettura che mi entusiasma poichè tremo d'esaltazione per quello che mi aspetta più avanti nel mio cammino di apprendimento della fantascienza.
 
03 Gennaio 2012, 23:35:19Commento scritto da Roger Wilco
Voto: 8.50

E' stato per me un po faticoso leggerlo tutto, perchè avevo tra le mani il numero 1 originale: scomodità per aprirlo solo lo stretto necessario per poter intravedere tutte le parole e impegno mentale per seguire la storia e al contempo concentrarmi per prestare la massima attenzione al libro. Nonostante tutto ho voluto iniziarlo e una volta intrapreso il percorso è stato impossibile fermarmi.
E' un racconto tanto sognatore e visionario (soprattutto per quei tempi) quanto umano e attuale. Impossibile non immedesimarsi e non restarne coinvolti.
Le piccole ingenuità nella descrizione di Marte non sminuiscono affatto l'intera storia e la letture si mantiene sempre ad un livello molto alto di godibilità.
Assolutamente un must have.
 
07 Maggio 2011, 10:20:41Commento scritto da PabloE
Voto: 10.00

Rappresenta il ben di Dio dell'amante sci-fi: viaggio interstellare (e con esso rapporti passeggero - equipaggio, prime esperienze del passeggero nello spazio ecc.), colonia marziana (e con essa i problemi relativi alla colonia stessa, conflitto politico Terra - Marte, ecc.) , alieni (ed è bello leggere anche la trattazione sulla possibile storia di questi), questioni più scientifiche (come rendere l'atmosfera di Marte adatta agli uomini, la "polvere dello spazio" ecc.), questioni più sociali (il rapporto di Gibson con gli altri, specialmente uno..., la partecipazione con cui i coloni vivono Marte ed in particolare il trasporto con cui Hadfield parla del futuro della colonia).
C'è di tutto, ma non c'è alcun senso di smarrimento, tutto è perfettamente inquadrato. Clarke tesse le fila di un romanzo in maniera ordinata, al contrario di Asimov che crea una matassa e la sbroglia. Ma, nonostante io prediliga la logicità asimoviana, il risultato è ugualmente eccellente, direi perfetto, senza sbavature.
 
24 Maggio 2010, 14:58:18Commento scritto da brz57
Voto: 9.00

Ho letto per la prima volta il romanzo circa 25 anni fa, e devo dire che, nonostante il tempo trascorso la sua validita' non e' assolutamente diminuita. Anzi, leggerlo oggi ti fa ammirare ancora di piu' questo autore che, gia' nel 1952, vedeva molto lontano e sapeva descrivere emozioni che nessuno al mondo aveva ancora provato come se lui le avesse veramente vissute. Inoltre il "mestiere" non si discute, Clarke scrive veramente bene e certi autori attuali che ti instupidiscono con tonnellate di parole inutili dovrebbero andare a lezione da lui. Mezzo voto in piu' perche' l'emozione di leggre il primo romanzo di Urania e' sempre presente, qualunque  sia l'edizione che si ha tra le mani.
 
07 Aprile 2008, 08:55:24Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00
Devo dire che fa un po' strano leggere il numero 1... quello originale... ma, superata la naturale reverenza nei confronti della sacra reliquia, ci si immerge in una lettura davvero degna del miglior Clarke.
Ci sono alcuni dei temi che l'autore riprenderà con maggior successo in "2001 Odissea nello spazio", ma la cosa che colpisce di più è come il racconto riesca a tenere desta l'attenzione pagina dopo pagina, senza mai scendere di tono e con un crescendo di colpi di scena.
A tratti si ha la sensazione è che il libro sia un po' troppo ricco perchè di rivelazione in rivelazione il rischio è quello di rendere la trama un po' banale, ma di fronte abbiamo uno dei massimi scrittori di fantascienza mai esistiti e la catena di avvenimenti che si svolge davanti ai nostri occhi è perfettamente plausibile e la nobiltà dei sentimenti dei protagonisti, l'atmosfera "pionieristica" e le descrizioni del paesaggio marziano contribuiscono a rendere questo libro un vero capolavoro.
Consigliato a tutti
 
16 Settembre 2007, 13:01:52Commento scritto da fojonco
Voto: 8.50
Quando l'ho letto avevo 10 anni, bollato per la vita...
 
23 Novembre 2005, 18:43:25Commento scritto da Moebius
Voto: 8.00
In fondo all'origine un libro per ragazzi. Ma comunque il numero uno della collana, ancora leggibile e godibile
 
04 Novembre 2005, 19:20:09Commento scritto da grifone58
Voto: 9.00
Il primo... non ci sono altri aggettivi per definire un romanzo che ha fatto epoca, come sempre grande Clarke, personalmente non mi ha mai deluso :)
 
02 Novembre 2005, 14:52:45Commento scritto da pugna
Voto: 10.00
La cosa più sorprendente di questo RO di FS, la cui Collana la si può considerare l’unica sopravissuta dell’Era d’Oro della FS, è che attira le nuove generazioni a fare critica ed esprimere pareri come a voler
partecipare così la loro presenza ad un avvenimento ormai accaduto ed irrepetibile: questo è lo spirito di cui ha bisogno la nostra cara FS. Merita il massimo voto anche per queste considerazioni.
 
28 Luglio 2005, 14:54:28Commento scritto da Lazarus
Voto: 7.50
Un straordinario riassunto di una mancata saga di 20-30-100 tomi. In poche pagine tocca praticamente tutti i temi possibili che saranno sviluppati successivamente dalla FS. Alcune idee sono ancora sorprendentemente attuali, altre ovviamente risentono dell'età del testo. Un piccolo tesoro.
 
16 Maggio 2005, 14:04:29Commento scritto da nemesis
Voto: 8.00
Molto bello sotto tutti i punti di vista, il tutto reso ancora più affascinante dal fatto che sia il primo rimanzo di sempre pubblicato da Urania.
 
12 Maggio 2005, 15:41:29Commento scritto da marsman60
Voto: 9.00
classico
 
20 Aprile 2005, 00:52:16Commento scritto da Stormbringer
Voto: 8.00
Storia affascinante , libro affascinante , da tenere , da guardare , da accarezzare .  :)
 
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