L’oceano s’infrangeva contro la scogliera come se l’acqua volesse perforare la roccia, e la risacca inviava schiuma bianca nell’aria. Anche all’altezza degli uccelli che salivano verso la cima di quelle vette, Rugad sentiva gli spruzzi che gli pungevano la pelle come minuscoli aghi. Aveva paura. Era da più di settant’anni che non provava paura, era accaduto nella sua prima battaglia da adolescente, prima di entrare in possesso delle Visioni, quando non possedeva le doti magiche. Sorrise. Per chissà quale motivo, quella sensazione gli dava sollievo. Aveva pensato che una parte di lui fosse morta, come lo erano tante altre sue parti. Doveva vedere Isola Blu di persona. Isola Blu godeva fama di essere impenetrabile. Il fiume che scorreva al suo centro era navigabile, sempre che le navi fossero dotate di una mappa delle correnti del porto. La prima forza d’invasione fey, inviata quasi venti anni prima, era dotata di una simile mappa, ciò nonostante l’isola li aveva sconfitti. Il suo sorriso si accentuò. Ma avrebbe vinto, così come aveva vinto tutte le altre sfide che gli si erano presentate nel corso della vita. Un’isola minuscola nel mare di Infrin non l’avrebbe fermato. Avrebbe conquistato Isola Blu, e la metà delle regioni su Leut, quindi si sarebbe ritirato, e sarebbe diventato il più grande e famoso capo fey di tutti i tempi, l’unico ad avere circumnavigato metà del globo. Rugad osservò la valle. Vicino all’orizzonte, il verde scompariva in una foschia bianca, lasciando intuire che ci fossero ulteriori ricchezze. — La invaderemo. E la conquisteremo. Sapeva che corrispondeva al vero. Aveva “visto” l’invasione e la vittoria. Quell’isola aveva ossessionato le sue Visioni per cinquant’anni, sapeva che sarebbe stata sua perché i piani che aveva fatto a Nye erano perfetti. Il Re Nero era arrivato, e niente l’avrebbe fermato...
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