John Carter, gentiluomo della Virginia, ex-capitano nell'esercito confederato, affascinante aristocratico ritrovatosi senza un mestiere e con un pugno di svalutatissimi dollari sudisti alla fine della guerra di secessione, una sera, assorto nei suoi pensieri, alza gli occhi a guardare il cielo. E' uno di quei gesti tranquilli che schiudono una grande epopea, uno di quei movimenti emblematici che inaugurano le avventure di personaggi anche maggiori del nostro John: Faust, Alice, Peter Schlemil. Ma le conseguenze sono per John Carter di pari momento: nel contemplare il cielo dalle colline brulle dell'Arizona, si sente protagonista e vittima di una misteriosa fascinazione. E' Marte, il dio della guerra, che lo chiama a sé, dopo aver sempre esercitato su di lui un fascino magnetico, irresistibile. Dopo un istante di freddo atroce e di totale oscurità, John si ritrova nelle lande di un paesaggio strano e fantastico. Il pianeta Marte lo ha rapito. (La presentazione di Guido Gerosa prosegue per altre 4 pagine di libro...)
|