La vicenda e l'atmosfera sono quelle del "gotico" inglese, di un gotico alla Radcliffe, privo di autentiche manifestazioni del soprannaturale e con un gusto per la spiegazione razionale, ovviamente a posteriori, degli accadimenti più inquietanti. Pubblicato nel 1798 e lontanamente ispirato ad un fatto di cronaca accaduto due anni prima, è infatti uno dei primi esempi di romanzo nella letteratura del Nuovo Mondo. La trasformazione che vi viene raccontata, attraverso il ricordo della sorella del protagonista, è quella di un uomo mite e intelligente, sensibile ai piaceri dell'amicizia e della cultura, che diventa un pazzo omicida, convinto d'aver ricevuto da Dio l'ordine di sterminare la propria famiglia. Interessantissimo documento di storia letteraria, il Wieland presenta un' America delle origini, orgogliosa della propria selvaggia purezza, dei propri grandi spazi, ma ancora strettamente legata all'Europa, un continente ricco di fascino e mistero, eppure - agli occhi dei personaggi del romanzo - dilaniato da guerre e oppresso da tiranni, dal quale sembrano giungere echi sinistri di un lato oscuro della psiche che i protagonisti della vicenda, tutti prima o poi in viaggio da una sponda all'altra dell'Atlantico, sono incapaci di dominare.
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