Massimo Mongai da molti anni sforna romanzi, saggi e racconti che spaziano dal genere fantascientifico al thriller, dal noir all’umoristico, dallo storico al mainstream. Nell’antologia che state sfogliando si dispiegano 19 storie brevi. Un discreto numero di queste novelle hanno per protagonista l’alter-ego letterario del suddetto Mongai, il celeberrimo cuoco spaziale Rudy Turturro, già personaggio-icona del romanzo, vincitore del mondadoriano Premio Urania, Memorie di un Cuoco d’Astronave, e di molti altri scritti. Altre sono fuori dal “ciclo turturriano”. Almeno apparentemente. Perché in fin dei conti condividono con il primo gruppo di storie temi, messaggi, sottintesi e, naturalmente, eccessi letterari. Il più schiettamente “mongaico” di tali temi è il dualismo cibo-eros, quel tantrico e inconscio intreccio di vizi da gourmet con piaceri e perversioni sessuali. D’accordo, in verità altri autori hanno già affrontato questo stesso argomento (Banana Yoshimoto, per citare una firma alla moda) ma il Mongai lo sviscera in modo acuto e sagace. Meno pruriginosi, ma ugualmente interessanti, sono gli spunti da “what if?” presenti nei racconti ucronici. Non mancano poi incursioni nel genere catastrofico, nel filone “invasioni aliene”, nel paradossale , nel “politico”, nell’umoristico puro, persino nelle riflessioni intimiste e, reggetevi forte, filosofiche. Disponetevi dunque alla fruizione di quest’antologia allentando la cintura e con un alka-seltzer a portata di mano: è un banchetto a diciannove portate, gente, un’esperienza per gli stomaci più che rodati. Buona lettura. E buon appetito.
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