Area Sito

 
Urania

Cambia Area DB:

» HELP HomePage «
» Forum
» Cerca
 
  

Database

 
» Database Collane UM
» Autori
» Tags
» Novità
» Le Interviste di UM!
» Wanted !!!
» Scambio/Vendita
» La Compagnia del Ciclo
» Giudizi/Commenti
 
  

Utenti OnLine

 
bibliotecario Vedi il profilo utente Amico di Urania Mania
maxcedo maxcedo 
Visitatore Visitatori(138)
 
  

Classifiche

 


 
  

URANIA Mondadori

 

 
  

Le figlie di URANIA

 

 
  

Ricerca Libri

 
Inserisci i dati:
Numero:
Titolo:
Tit.Orig.:
Autore:
Editore:
Trama:
Relazione:
 
  

Links utili

 
 
  

Contatti

 
Amici di UraniaMania
Lo Staff di
Urania Mania
Lo Staff onorario di
Urania Mania
 
  
 

Strade Blu - Mondadori

 
 
Codice:9057      
 
Piace a 1 utente
Non piace a 0 utenti
Media: 8.00
 
Titolo:   Babylon
Autore:   Viktor PELEVIN
   Traduzione: Katia RENNA e Tatiana OLEAR
 
Data Pubbl.:   Settembre 2000 ISBN:    8804476508
Titolo e/o Data Orig.:   Generation, 1999
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   150 x 210
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   296
 
 
  Ultima modifica scheda: stalker1 01/11/2018-08:45:47
 
   
 

 
 
Vavilen Tatarskij appartiene a quella 'generazione Pepsi' nata in Russia neglia anni '60 che - come scrive Pelevin - "sorrideva all'estate, al mare e al sole e sceglieva Pepsi" e che ora si trova a vivere nel melmoso interregno fra il vecchio e il nuovo. Vavilen, che fa risalire il proprio nome all'antica città di Babilonia, a 21 anni legge Pasternak, è iscritto all'Istituto di Lettere e compone versi che spera immortali. Ma assieme all'Urss si dissolve la certezza nell'eternità e Vavilen si trova suo malgrado nel presente. E' così che comincia la sua rapida ascesa sociale (consigliato da Markovin, una sorta di 'guida spirituale') dall'inferno del sottosuolo dostoevskiano della 'lumpen-intelligencija' alle vette dorate dei copywriter professionisti, simbolica scalata di una torre a gradoni che, oltre a evocare un percorso di iniziazione, un purgatorio laico che porta ad un altrettanto laico paradiso terrestre, è soprattutto Torre di Babele, confusione della lingua che l'operazione chirurgica del copywriter seziona e riduce a nuovi esseri ibridi. Sospeso fra antiche dottrine esoteriche, cocaina e funghi allucinogeni, slogan pubblicitari, Buddha, Eltsin e Che Guevara, "Babylon" non è solo un romanzo, è una sorta di violento pamphlet che dipinge a tinte forti e visionarie lo scenario inquietante e iperrealistico di una società sottomessa al regime dell'informazione televisiva e pubblicitaria. Viktor Pelevin racconta così, in una specie di apocalisse slava alla George Orwell, di un paese alla scoperta di inedite forme di persuasione occulta e della parabola selvaggia della russia odierna che sempre più "assomiglia all'incendio di un bordello durante un'inondazione".