"Tutti i miei racconti, anche se possono sembrare non essere collegati tra loro, sono basati su una leggenda fondamentale, secondo la quale questo mondo fu abitato, un tempo, da un'altra razza che, per aver praticato la Magia Nera, perse il suo dominio e venne scacciata, ma vive tuttora al di fuori, sempre pronta a riprendere possesso della Terra". Queste righe, attribuite da Derleth a Lovecraft, contribuiscono in larga misura a stabilire i canoni nei quali si sarebbero poi mossi i molti scrittori che, trovando congeniale quanto aveva espresso il Maestro di Providence, crearono con i loro romanzi e racconti quel ciclo dei Miti di Cthulhu che da appunto il nome a questa collana. Premesso che lo stesso Lovecraft incoraggiò personalmente diversi amici e conoscenti a scrivere nel solco del Ciclo Mitico di Cthulhu, va rimarcato che, nella successiva produzione, vi sono molti autori vecchi e nuovi i cui scritti si elevano nettamente sugli altri, specie quando non seguono passivamente la narrativa lovecraftiana o non la di storcono facendo un cattivo uso degli elementi propri del mito di Cthulhu.
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