Bernie Aaron, colpito da ictus a Key west, in Florida, mentre suonava “Hey Joe” di Jimi Hendrix col suo gruppo: oltre a essere rimasto un vegetale, la sua mano sinistra è stata amputata con violenza e mai più ritrovata. Giuliano Traversa, detto il biondo, lo ha sostituito per qualche tempo, poi è tornato a Bassavilla, in Piemonte, Italia, e per un po’ha condiviso il palco con Bobo Manca, chitarrista locale dal tocco magico, anche lui morto sul palco in circostanze misteriose e privato della mano sinistra. Un secondo Bernie Aaron, stranamente simile a una versione extra large del Biondo, a Ibiza, incrocia il suo destino da chitarrista con quello del gruppo del suo omonimo, trasferitosi sull’isola da Key west; anche lui sparisce precipitosamente dopo un incidente alla mano sinistra in una festa tenuta da una donna affascinante e pericolosa: Esmeralda Conchito, professione maliarda, forse strega. Nel frattempo in Giamaica, il fantomatico Cacciatore è sulle tracce della bellissima e misteriosa Zuna Desante, improvvisamente scomparsa dalle scene musicali e, apparentemente dalla faccia della terra; il suo ultimo rifugio è nell’isoletta di Gran Roque, in una capanna piena di strani e inquietanti raffigurazioni pittoriche e dei macabri resti di un oscuro rituale sul retro. Eventi slegati tra loro, forse, o tutti punti di una lunga scia di sangue e morte, dal percorso tortuoso che attraversa tempo e spazio, e che finisce, quasi sempre sul fondo di un calderone, assieme a resti di cervello, mozziconi di sigaro e ossa, preferibilmente quelle di una mano sinistra, per il rito del Palo Mayombe…
|