Capolavoro indiscusso dello scientific romance ma anche della grottesca tragedia della «diversità», The Invisible Man è - insieme a The Time Machine e The Island of Dr. Moreau - uno dei capolavori di H.G. Wells: Griffin, il protagonista del libro, diviene un allarmante, chiaroveggente simbolo degli eccessivi ottimismi e dei fatali errori del XX secolo; nel suo patetico tentativo di «ricostruirsi» per tornare a essere un uomo come tutti gli altri (un cappello al posto della testa, occhiali neri al posto degli occhi...) c'è, con un anticipo di quasi cento anni, tutta la nostra solitudine e il nostro terrore.
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