Un'antica tradizione vuole che ogni sette anni, a Lykovryssi, un piccolo villaggio greco-ortodosso affacciato sul Mare di Creta, la Pasqua venga festeggiata mettendo in scena il dramma della Passione di Cristo. Per l'occasione, i contadini abbandonano le consuete occupazioni e vestono i panni dei personaggi del Vangelo, ma, nel momento in cui vengono scelti gli attori, accade qualcosa di strano. I futuri personaggi della Via Crucis, infatti, sembrano come posseduti dallo spirito evangelico e, stravolgendo i loro comportamenti, si trasformano nei personaggi che dovrebbero interpretare. Accade così che, quando a Lykovryssi giungono dei profughi greci fuggiti da un paese bruciato dai Turchi, i contadini a cui è stata affidata la parte di Cristo e degli apostoli finiscano per opporsi all'egoista Papa-Grigoris, il pope del villaggio, accogliendo i fuggitivi nelle loro terre. Allo stesso modo Manolios, il giovane a cui è stato affidato il ruolo di Gesù, lascia la sua fidanzata nel tentativo di redimere Katerina, la vedova peccatrice scelta per dare un volto alla Maddalena. Lo stesso Manolios non esiterà ad autoaccusarsi di un delitto che non ha commesso pur di risparmiare ai suoi compaesani le ritorsioni minacciate dall'agà turco che governa Lykovryssi. La tragedia incombe. Perché se sarà proprio la novella Maddalena a salvare, a spese della propria vita, il giovane Cristo-Manolios, ecco che il contadino inizierà a predicare la giustizia nel villaggio, raccogliendo intorno a sé tutte le anime pure di Lykovryssi. Sarà il pope Grigoris, a questo punto, a compiere il dramma biblico. Perché rifiutando la nuova fede di Manolios e dei suoi compagni, lancerà contro di loro una scomunica, comportandosi in modo non diverso da quel Sommo Sacerdote che consegnò Cristo nelle mani di Ponzio Pilato. In questo modo, Cristo sarà crocifisso una seconda volta: epilogo di un dramma non solo letterario, ma capolavoro di intensa passione che costò al suo autore - il più importante scrittore neo-greco di tutti i tempi - le feroci ritorsioni delle autorità ecclesiastiche del suo tempo. Dal romanzo è stato tratto il film Colui che deve morire (1957), per la regia di Jules Dassin con la grande Melina Mercuri nel ruolo di Katerina.
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