L'immagine più familiare di Oscar Wilde nel ricordo del lettore non sembrerebbe essere quella di un artista propenso alle fiabe. Ma se si guarda più da vicino il ritratto di quest'uomo che fu nello stesso tempo artista e damerino, motteggiatore e saggio, filosofo e temerario avventuriero, forse si potrebbe incominciare a capire meglio la sua straordinaria verstilità creativa. Wilde inventò Il Principe Felice e Una Casa di Melograni per i suoi figli. Con queste squisite fiabe raccontava loro qualche cosa di più che storie di principi, giganti e usignoli, poichè in realtà parlava loro della vita e del modo di viverla; e nel fare ciò poneva in esse tale e tanta tenerezza da renderle indimenticabili. Non c'è età per questo libro, corredato tra l'altro da una serie di illustrazioni riprese da edizioni celebri dell'ottocento, che sembra scritto per chiunque è o è stato fanciullo nel più completo senso della parola, e che è fortunato o saggio abbastanza da aver conservato un poco di quella incomparabile freschezza.
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