C'è un luogo dove tutte le storie e gli indizi di questo romanzo conducono, e dove tutte le possibili risposte sembrano concentrarsi: è il cielo. E c'è un luogo dove qualcuno si ancora per trovare le proprie radici, o dove vi si viene ricacciati dopo aver tentato di spiccare il volo: è la terra. Così Miro si costruisce grandi ali cucendo bucce di banana per volare a Montecarlo incontro al suo mito, Josephine Baker. E sua sorella Clementina esce di nascosto la notte per scavare sulla spiaggia dei Balzi Rossi in cerca dei resti degli elefanti di Annibale, per poi dimenticare il suo delirio infantile attraverso un amore e molte avventure. Gian Domenico Cassini, Tycho Braho, Keplero guardano le stelle e vedono dell'altro. L'estroso Panamarenko costruisce macchine volanti e le applica sulla schiena di piccoli uomini che sembrano sempre sul punto di alzarsi in volo. E soprattutto Paolo, artista dei Mutus Liber, dopo aver cercato tutta la vita gli angeli nelle pietre delle sue sculture diviene forse angelo lui stesso.
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