Tre fratelli, su cui aleggia il mito di Leda e il cigno, si spingono alla ricerca della chimerica Oca selvatica verso paesi ignoti, lungo ardue strade, in mezzo a tribudi uomini «diversissimi». Altri prima di loro avevano arrischiato l'impresa, ma nulla piú se ne era saputo. Una frontiera, insistentemente evocata e al tempo stesso pressoche irraggiungibile, attrae, tra seduzione e terribili presentimenti, i personaggi del romanzo. Ci si addentra cosi in territori al di fuori delle regole che governano il tempo e lo spazio. Dopo l'incontro con un giullareservitore un po' balordo e un po' ammiccante, con un cinico e gaudente filosofo manipolatore d'anime, il protagonista - George, uno dei tre fratelli - raggiungerà la terra dove a contadini inermi fu imposto di adorare come unica divinità l'Oca selvatica. Romanzo allegorico e fantastico, questo libro dalle molteplici sfaccettature, dalle atmosfere a mezzo fra il magico e l'angoscioso, rivela una visione positiva del reale, considerato pur sempre perfettibile.
|