Quasi sempre, quando il fondo marino è considerato come "inesauribile fonte di cibo per l'umanità" , la fantascienza subacquea assume toni didascalici, edificanti, celebrativi che ne fanno un genere quanto mai lagnoso e melenso. Di questo tragico e allucinante romanzo di Greenfield possiamo invece tranquillamente avvertire che costituisce una spaventosa eccezione alla regola.
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