Dietro l'apparenza di una spassosa e sgangherata utopia post-sessantottarda, al di là della trovata fanta-letteraria d'un «contro-beaubourg» alloggiato in profondissimi sotterranei sottostanti il vero Centre Beaubourg, questo libro, scritto da uno dei più brillanti sociologi parigini, è anche un saggio sulla Cultura Spettacolo-Merce-Potere e su una possibile, incerta, ignorata cultura autogestionaria
|