Da tempo William Hopson è noto in Italia per i suoi western, quasi sempre impostati su vicende realmente accadute. Forse non esiste un autore che con tanta sicurezza e precisione possa costruire trame dove compaiono personaggi come Wyatt Earp e Doc Holliday, Geronimo e Nana, Toro Seduto e l'indomabile Cochise. Di Hopson abbiamo pubblicato nella collana « I grandi Western »: Sulle tracce degli apache (n. 47), I mocassini di sangue (n. 50), Con l'aiuto degli indiani (n. 51), Un uomo chiamato Cort (n. 54), L'implacabile Cogin (n. 57), Il vaquero sorridente (n. 69), Un tipo tranquillo (n. 71), Il giovane apache (n. 125), e nella collana « I Classici del West Super »: Ritorno di fuoco (n. 4), offrendo così un ampio panorama dei suoi argomenti preferiti. In Montana (Hell's Horseman), ritenuto sin dalla sua comparsa un classico della cosiddetta guerra tra piccoli e grandi allevatori di bestiame, i protagonisti sono due uomini, entrambi pronti a tutto. Uno si fa chiamare Montana, soltanto Montana, ma il suo nome ha poca importanza. Ciò che conta è la sua abilità nel puntare e sparare rapidamente con i revolver; possiede inoltre una sorta di sesto senso, che gli fa presentire le mosse degli avversari. Per questo è diventato una leggenda, soprattutto tra gli uomini che hanno la pistola pronta. È un uomo da temere. L'altro protagonista si chiama King Ramson e amministra con mano di ferro un'immensa proprietà, dove la legge è lui. È inevitabile che la strada di Montana e quella di Ramson si incrocino e si coprano di sangue
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