Sebbene Paul Evan Lehman non abbia mai affrontato romanzi di natura poliziesca o gialla, l'intreccio di molte sue trame quasi sempre conduce a una soluzione a sorpresa, e l'attenzione dei lettore viene attratta da elementi d'azione. Le ragioni di questa sua preferenza, che lo distingue da altri maestri del western, vanno ricercate nel fatto che lo scrittore apparve sulla scena letteraria americana nel momento in cui, circa gli anni Cinquanta, tutta la narrativa era impostata su un realismo tinto di colori sgargianti, dove l'azione, e talvolta anche l'erotismo, venivano scatenati, spesso sino all'esasperazione. Anche il western, si capisce, in quegli anni imboccava una strada nuova, sino allora mai sfiorata dagli autori della precedente generazione. In ogni pagina di Idaho (che ripete il titolo originale inglese); impostato sul periodo della lotta tra allevatori di bestiame, ritroviamo quella tensione provocata dal succedersi di avvenimenti in rapide sequenze. Il protagonista, Idaho, compare in un luogo dove nessuno sa il suo vero nome. Ma presto tutti capiranno che conosce perfettamente l'uso delle armi da fuoco e il bestiame. E quando si scatena una furiosa lotta tra Endicott e Hollister, i due grandi proprietari delle mandrie della zona, Idaho viene chiamato da Endicott che può' contare soltanto su l'aiuto della, figlia, energica, coraggiosa, ma inadeguata ad affrontare le situazioni dove si richiede calma, capacità immediata di decisione e soprattutto rapidità nel maneggio delle armi. Quel che tutti ignorano, persino Endicott e Hollister, è che Idaho è figlio dello stesso Hollister, contro il quale ora è scatenato...
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