Con Le fanfare della vendetta, Rio Bravo, L'unico che si salvò, tutti pubblicati nelle nostre collane « I Grandi Western » e « I Classici del West », e altri che hanno come protagonisti soldati blu e indiani, Gordon D. Shirreffs ha ampiamente dimostrato (e lo provano numerosi e continui elogi ricevuti anche in Italia) di poter venire considerato come il maestro nel descrivere quella particolare forma di guerriglia, applicata dai vari « ribelli » appartenenti a tribù diverse, per sopravvivere agli inseguimenti e alla fame, prima della resa o dello sterminio. Esperto nelle tattiche usate da piccoli gruppi di uomini a cavallo, conoscitore come pochi e del carattere degli appartenenti alla USA Cavalry e dei vari guerrieri apache, non solo ha offerto toni di straordinaria efficacia nelle sue pagine ma, si può dire, quasi insegnato i trucchi più sottili a cui ricorre l'uomo, bianca o rossa che sia la sua pelle, quando viene costretto a lottare con le spalle contro il muro. Ed ecco in Ballata selvaggia un sergente irlandese di cavalleria, un gigante capace di tener testa da solo a sei o sette indiani, che viene incaricato dal suo vecchio colonnello morente di due missioni. La prima consiste nel trovare un carico d'armi prima degli indiani o delle truppe sudiste; la seconda nel portare in salvo il gagliardetto del First Dragoon.
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