Lernuel Gulliver, medico di bordo della marina britannica, durante un naufragio, finisce su una strina isola. Comincia così, come un tradizionale romanzo di avventure marinare, il capolavoro di Jonathan Swift (nato nel 1667 morto nel 1745) uno dei libri più celebri della storia della letteratura. E come tutti i capolavori ha il dono raro di prestarsi a mille letture, a tutte le età. Perché, come tutti sanno, il fantastico serve a Swift per tracciare una feroce satira dell'umanità, con le sue illusioni, le sue perversioni, le sue ipocrisie. Vissuto nell'epoca d'oro della cultura inglese, Swift si distinse da tutti per la sua vena di polemista e per la lucida amarezza con cui guardava alle vicende del mondo. Ma anche, e forse sopratutto, per la suprema fantasia con la quale, proprio ne I viaggi di Gullìver è riuscito a restituircele.
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