«Non si trattava proprio di una luce; guizzava rapidamente qua e là, e quando si fermava per un attimo, si vedeva che era una piccola Fata non più grande della vostra mano. La piccola Fata, che si chiamava Campanellino, era vestita con una foglia secca dalla scollatura quadrata, che metteva in evidenza la sua personcina graziosa e piuttosto grassottella. Un momento dopo il suo ingresso, la finestra fu spalancata dal soffio delle piccole stelle, e Peter si posò leggero sul pavimento della camera».
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