Gli strani suicidi di Bartlesville A che cosa e dovuta l'agghiacciante epidemia di suicidi che tiene in una stretta di terrore un tranquillo villaggio americano? Lo sceriffo non ne ha idea ma il lettore potrà identificarsi fin dal principio col mostruoso individuo (individuo?) che ne è l'oscuro responsabile. E potrà spiare con i suoi occhi (i suoi occhi?) le due singolari (singolari?) creature che si stanno avvicinando: "Erano due, una leggermente più grossa dell'altra, ma tutte e due di una certa grandezza. Erano evidentemente di una razza intelligente, dato che tutte e due portavano indumenti e solo le razze intelligenti, a un certo punto del loro sviluppo, portano indumenti. Camminavano eretti e avevano due gambe e due braccia. E anche due mani..."
Le porte dell'oceano Per diversi anni Arthur C. Clarke ha vissuto a Ceylon, dedicandosi interamente allo studio del mondo sottomarino. Come Asimov, Arthur C. Clarke è un eccezionale divulgatore scientifico, sempre attento a mantenere anche nelle sue opere narrative un fondo di scrupolosa verosimiglianza. In questo romanzo, ancora una volta la sua passione di scienziato si combina felicemente con il suo talento di narratore per guidarci attraverso le meraviglie, le insidie, i terrori, di quello che è, in fondo, il nostro più vicino "pianeta sconosciuto": il mare.
Prigioniero del silenzio Nessuno ha mai osato sostenere che "Robinson Crusoe" (o più precisamente: "La Vita e le Strane, Sorprendenti Avventure di Robinson Crusoe di York, Marinaio, che visse Ventotto Anni completamente solo in un'Isola disabitata presso la Costa dell'America e la Foce del Gran Fiume Orinoco, essendo stato gettato a Riva in un Naufragio nel quale tutti perirono salvo lui stesso") sia un romanzo di fantascienza. Eppure lo spirito è quello, lo stile è quello, ed è innegabile il suo influsso su opere di "precursori" come Poe, Verne, Wells. A queste opere, nel 1956 se ne aggiunse un'altra che nel titolo dell'edizione inglese (No Man Friday, "Nessun uomo chiamato Venerdi") rivelava la sua discendenza da Defoe, mentre in quello dell'edizione americana (First on Mars, "Primo su Marte") riconosceva il suo debito verso Wells e i "Primi uomini nella Luna". Forse il sospetto che si trattasse di un'imitazione, di un pastiche, nocque al libro, che nei paesi anglosassoni non ebbe alcun particolare successo; per cui nell'edizione italiana ebbe un terzo titolo, col quale oggi lo ripubblichiamo. Ma nel frattempo, anche all'estero, questo "Prigioniero del silenzio" è stato riconosciuto per quello che è: un romanzo perfetto, un'opera assolutamente originale, un "classico" di pieno diritto.
La pista dell'orrore L'epoca western dei carri coperti e delle diligenze, i leggendari viaggi del Pony Express "da costa a costa", rivivono in questa classica traversata da "dopo bomba". In un'America geologicamente sconvolta, butterata da immensi crateri e da invalicabili spaccature, corrosa dalle radiazioni, percorsa da cicloni e tempeste magnetiche e invasa da una fauna mostruosa, una colonna di veicoli corazzati si avvia sulla lunga terribile pista dal Pacifico all'Atlantico.
|