Il risveglio dell'abisso John Wyndham, insuperato cronista di invasioni, può essere considerato l'Alfred Hitchcock dell'orrore planetario. Allo stesso modo del famoso cineasta, egli gioca sui piccoli particolari quotidiani, sui personaggi più o meno comuni, sulla impercettibile crescita della temperatura angosciosa. Garbo, umorismo, scetticismo, sono tutti elementi che contribuiscono a centuplicare l'effetto di sconvolgimento quando infine il mistero si svela, la spaventevole verità appare, il mostro entra in scena, e l'umanità si accorge di essere a un passo dalla perdizione.
Crociera nell'infinito Come Isaac Asimov modellò la sua "trilogia galattica" sulla Decadenza e caduta dell'Impero romano di Gibbon, così A.E. Van Vogt si è ispirato per questa sua crociera classica nell'infinito a un altro illustre precedente, la famosa relazione che Charles Darwin pubblicò al ritorno della nave Beagle dal viaggio intorno al mondo. Come il veliero del grande naturalista, l'astronave Argus 6 infatti incaricata di esplorare pianeti e galassie lontanissime ed ha a bordo un nutrito e litigioso gruppo di scienziati. Gli enigmi, le sorprese, i pericoli che essi incontrano sulle rotte cosmiche e le strabilianti osservazioni e dati che via via raccolgono sulla vita extraterrestre danno vita a una narrazione di lucido rigore scientifico unito a un avvincente senso d'avventura e di meraviglia.
Gorilla sapiens Il senso di disagio e di vaga inquietudine, se non addirittura di irritazione, che quasi tutti proviamo guardando nelle gabbie dei giardini zoologici le grandi scimmie antropomorfe - gorilla, scimpanzè, orangutan - ha probabilmente ispirato questa classica "avventura nel tempo" che vede un gruppo di esseri umani sperduti in una società completamente "scimmiesca". Ma se lo spirito del romanzo e le peripezie dei suoi protagonisti sembrano appartenere al genere avventuroso, il loro significato è in realtà di bruciante satira, e a spese non del gorilla, ma dell'Homo Sapiens.
L'uomo che vedeva gli atomi "Oggi" dicono "un uomo isolato, uno che lavori per conto suo, non può fare niente di buono specialmente nel campo della scienza e della tecnica." Sarà vero. Ma può anche essere un trito, malinconico luogo comune; e questo felice romanzo di Murray Leinster provvede a smentirlo una volta per tutte. Il garagista e meccanico Bud Gregory infatti lavora solo quando ne ha voglia e strettamente per conto suo. Ma tutta la scienza ufficiale e organizzata degli U.S.A. dovrà correre da lui, col cappello in mano, a pregarlo di fare qualcosa per scongiurare le mortali minacce che si stanno addensando sulla Terra. "Fai qualcosa" dicono "Bud!!" E Bud vedrà quello che si potrà fare.
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