Al commissario Maigret non piace troppo viaggiare, spostarsi rapidamente da un posto all'altro. Ma il caso di un famoso miliardario inglese che viene trovato morto in un albergo parigino in circostanze a dir poco singolari e il tentativo di suicidio nello stesso albergo di una contessa italiana, lo obbligano a rapidi spostamenti. C'è poi un'altra cosa che Maigret detesta, lui che è un uomo semplice e schietto, la diplomazia, l'arte del dire e non dire, per non spiacere al prossimo. Nell'interessantissimo "caso" che ha fra le mani, Maigret è tuttavia costretto a trattare con molti riguardi gente della cosi detta buona società, ch'egli troppo non ama e che stima ancor meno, come, ad esempio, John T. Arnold, grande amico del miliardario assassinato che riesce a mettere a disagio il collaudatissimo commissario. Assai singolari le conclusioni, perché Maigret, dopo numerosi spostamenti e appostamenti, trova il bandolo della matassa proprio ricominciando la sua "istruttoria" dall'inizio.
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