L'Autore di questo romanzo, il principe Valerio Pignatelli di Cerchiara, nato a Chieti nel 1884, morto a Sellia Marina (Catanzaro) nel 1965, discende da una antica nobile famiglia napoletana cui origini risalgono certamente al XII secolo. Fu lui stesso un interessante personaggio noto nel campo del giornalismo, in quello politico e soprattutto in quello letterario come autore di romanzi a sfondo storico. Ad alcuni dei suoi libri diede il sottotitolo di « cinema-romanzo », sottolineando così il carattere di azione e movimento della sua narrativa di gusto popolare, i cui protagonisti sono assai spesso personaggi del tempo della Rivoluzione francese e dei «bei tipi» dal piglio avventuroso. Nella figura dell'ultimo dei moschettieri, il principe Andrea Pignatelli, confluiscono certamente - a determinarne il carattere - le personalità e le imprese di alcuni degli antenatii dell'Autore, quelli appunto che sul finire del XVIII secolo aderirono con audacia allee idee innovatrici del tempo, pagando a volte a prezzo della vita i loro sentimenti e le loro convinzioni. Murat, il Bonaparte, la Beauharnais, la dolce e bionda Florise, un misterioso adolescente (la cui sorte e la stessa identità saranno rivelate solo alla fine del racconto), sono le altre figure che nell'intreccio a colpi di scena, in una Parigi divisa tra rivoluzionari e monarchici, fanno da spalla al principe Andrea « testa calda, cuor d'oro e muscoli d'acciaio ».
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