Travis McGee, come i nostri lettori hanno già imparato dalla prima avventura, «Una tragedia tutta azzurra», è un affascinante miscuglio di contraddizioni. Pigro, amante degli svaghi — innamorato degli ozi felici, soprattutto della libera vita sul mare — è anche un avventuriero deciso e coriaceo: nessun pericolo, nessun mistero, nessuna minaccia lo sgomentano, se c'è nell'aria odor di soldi. Ma il contrasto di impulsi che dà vita a questo singolare personaggio non si esaurisce nel suo oscillare tra statica e dinamica, si afferma, anzi s'inasprisce, nei risultati della sua spregiudicata condotta. Travis McGee, infatti, che si considera fondamentalmente un immorale o per lo meno un amorale — un uomo cioè dedito solo alla ricerca dell'appagamento dei propri interessi — è, in realtà, un combattente per la morale, per un ideale di giustizia addirittura commovente nella sua astrazione. Eccolo in questa seconda avventura buttarsi di nuovo allo sbaraglio per gli occhi di una donna. Lo sfondo è quello della più dolce vita, uno sfondo popolato da miliardari e donne fatali. Una dolce vita che risulta a tratti amarissima per il nostro eroe: Travis McGee, tuttavia, è fatto d'acciaio, un acciaio che nessun incubo riuscirà a infrangere mai.