Alan Macklin, ecco il nome di un investigatore privato che non dimenticherete. Dopo il Philip Marlowe di Raymond Chandler non ne avete mai incontrato uno più disperato e romantico. Disperato per la consapevolezza del sudiciume, della corruzione, dell'orrore della vita, romantico per la tenacia nell'affezionarsi a un sogno improbabile, nel legarsi a una speranza impossibile. Creando la storia di questo piedipiatti che cerca attraverso mezza America la verità sulla donna che sta per sposare un suo cliente e in un vagare apparentemente cieco nei meandri di un labirinto dalle biblioteche di Pittsburgh ai bordelli di EI Paso scopre a poco a poco la verità su se stesso, E. V. Cunningham si afferma come effettivo scrittore senza etichette di genere giallo o poliziesco. E non c'è da stupirsi poichè sotto questo pseudonimo si cela Howard Fast, autore de « La via della libertà » e di « Spartacus ». È un romanzo questo senza scazzottature e sparatorie, ma con una grande tensione dentro, un brivido continuo: la Paramount ne ha tratto un film, proprio in questi giorni sui nostri schermi, con Carroll Baker nella parte della misteriosa Sylvia.
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