Che Agatha Christie sia una grande scrittrice di gialli sono in pochi a non saperlo; che abbia scritto romanzi d'amore con lo pseudonimo di Mary Westmacott sono in molti ad ignorarlo; che abbia affrontato la commedia con felicissimi risultati tanti l'hanno scoperto per aver letto o visto a teatro "Trappola per topi"; che abbia ridotto parte delle sue commedie dai suoi romanzi polizieschi - come questi raccolti in "Delitti in palcoscenico"- lo diciamo noi, perché chissa quanti non ne erano informati. E diciamo anche che nel primo giallo La morte nel villaggio c'è Miss Marple, la zitella di St. Mary Mead mite come un agnello e astuta come una volpe, alle prese con un delitto "chiarissimo" commesso in casa del vicario; che nel secondo giallo Verso l'ora zero, una villa splendida incastonata nel suggestivo paesaggio della Cornovaglia fa da sfondo a una storia d'amore di follia di morte; che nel terzo giallo Poirot e la salma, il famoso investigatore dalle cellule grigie è invitato a pranzo col delitto in una classica casa di campagna durante un classico week-end di settembre; che nell'ultimo giallo Testimone d'accusa, la sorpresa finale è uno dei momenti creativi più felici dell'opera della regina del delitto che, senza alcun rimorso, ha disseminato di morti il palcoscenico della vita.
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