La raccolta di favole e leggende di Donato Altomare, per quanto sia stata scritta «a beneficio della tenace gente di Basilicata», può essere letta senza alcuna difficoltà da altra gente, trattandosi di fiabe già note alcune, di leggende paesane altre, di storie di pura invenzione mescolata a storia vera quelle dell'autore sulle apparizioni dei briganti. Le undici storie sono state raccolte - e poi trascritte - in undici diversi paesi lucani. L'autore, che si dice curioso di genti, paesi e racconti, si immerge nella narrata con l'entusiasmo di un ragazzino poco cresciuto, ma la passione non fa da ostacolo alla partecipazione emotiva, sicché non ci sembra strano che Altomare spesso e volentieri si lasci prendere dal racconto, vi si immerga con passione, ne sia tanto catturato da sentirsi parte della trama o credersi miracolato o tentare lui stesso l'abracadabra con il bastone dal pomo d'oro o addirittura fare conversazione con i fantasmi dei briganti Crocco e Ninco Nanco.
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