‘Lunare’ e ‘lunatico’ sono i due modi in cui si manifesta l’influsso dell’astro notturno.
L’arte dell’Ottocento riscopre la luna e la sua ambigua presenza, protagonista e testimone del mistero e dell’orrore che è nell’uomo.
In questi racconti lunari e lunatici il grande favolista Andersen presenta temi antichi e nuovi del muto dialogo tra l’uomo e la luna.
Originariamente intitolati Libro di immagini senza immagini, qui vengono proposti assieme agli stravaganti e quasi ossessivi ‘capricci’ di carta ritagliata con cui Andersen si dilettava continuando una tradizione illustre. E piena di fascino, poiché in questi giochi di materia sottile l’immagine nasce dal vuoto.